il mistero s'infittisce

Cadavere carbonizzato, si avvalora la tesi del suicidio

Vigili del fuoco e Carabinieri avrebbero percepito un odore di benzina.

Cadavere carbonizzato, si avvalora la tesi del suicidio
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Risulta ancora impossibile mettere la parola fine sul giallo del corpo ritrovato carbonizzato in un'auto avvolta dalle fiamme in una vigna della collina di Bardassano, a Gassino. Come riporta PrimaSettimo.it 

Cadavere carbonizzato, il mistero continua

Se si sia trattato di suicidio o di un omicidio è ancora difficile stabilirlo. Già solo per il fatto che è al momento impossibile identificare la vittima attraverso i pochi resti carbonizzati ritrovati - in posizione prona - sul sedile posteriore dell'utilitaria incendiata nella prima mattinata di giovedì 3 giugno 2021.
A dare l'allarme era stato il proprietario del piccolo vigneto che si inerpica sulla collina di Bardassano che poco dopo le 7 del mattino ha notato una colonna di fumo provenire dal suo terreno. Immediata la corsa e l'allarme alla centrale operativa dei Vigili del Fuoco. L'intervento dei pompieri della squadra 61 di Torino Stura è stato il più immediato possibile.
Spente le fiamme che hanno completamente distrutto l'auto la drammatica scoperta. C'erano dei resti umani all'interno.

I primi esiti dei primi esami necroscopici sui resti

Sono stati effettuati i primi accertamenti sui resti rinvenuti all'interno dell'automobile data alle fiamme nella vigna della collina. Accertamenti del medico legale incaricato dalla Procura che avrebbero evidenziato la presenza di tracce di fumo all'interno della trachea dell'uomo.  Una della poche parti del corpo che sarebbero rimaste "inattaccate" dall'incendio. Circostanza, quest'ultima, che farebbe protendere per l'ipotesi del suicidio. La presenza di tracce di fumo nella trachea avvalorerebbe infatti la tesi che l'uomo fosse vivo al momento del rogo.

Le indagini, forse c'è un "nome"

La prima persona a essere sentita dai carabinieri è stata la proprietaria dell'auto. Una signora 80enne residente a Torino. E' stata lei ad ammettere di aver prestato la vettura a un amico. Pietro Valora, un geometra di 60 anni, originario della Sicilia, residente a Chivasso. "Aveva bisogno dell'auto", avrebbe detto ai militari che l'hanno sentita per ricostruire i primi contorni della vicenda. Sarebbe infatti Valora l'uomo rinvenuto cadavere nell'auto.

Il mistero della collina gassinese

Per l'intera giornata di venerdì, sulle strade che abbracciano la collina di Gassino e di Bardassano è stato un continuo via vai di auto dei carabinieri e mezzi dei Vigili del fuoco. A loro, come ha confermato il Procuratore Ferrando, il compito di "prelevare" l'auto e trasferirla direttamente presso l'Istituto di Medicina Legale di Torino. Per l'esigenza "di non alterare il quadro della situazione" e di mantenere il più possibile integri i resti umani ritrovati all'interno della Fiat Panda.
Ma gli interrogativi sulla vicenda restano ancora numerosi. Si è trattato di suicidio o di omicidio? Una volta arrivati sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Chivasso avrebbero percepito un odore di benzina. Il possibile innesco del rogo. Ma la vittima di questo dramma ha scelto di togliersi la vita in questo modo o era già senza vita quando l'auto è stata data alle fiamme? E' questo che le indagini vogliono chiarire il prima possibile. Nessuna pista viene ancora esclusa a prescindere.

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