una storia iniziata nel 1859

Calce e Cementi chiude dopo 162 anni

Generazioni di laurianesi hanno lavorato nello stabilimento di via Cappelletta.

Calce e Cementi chiude dopo 162 anni
Pubblicato:

Lunedì 31 maggio è stato l’ultimo giorno di apertura dello stabilimento della Calce e Cementi di Lauriano, questo rappresenta la fine di una lunga storia iniziata nel lontano 1859.

Calce e Cementi chiude, parla il sindaco

«Non posso che essere colpita dalla chiusura dello stabilimento della Calce e cementi di Lauriano, soprattutto perché la fabbrica, la “Furnas” per i laurianesi, sorge accanto alla casa in cui sono cresciuta - afferma il sindaco Matilde Casa -. Credo però che non si debba indulgere nella retorica del buon tempo andato, ma osservare realisticamente come questo passaggio faccia parte della mutazione del panorama industriale del nostro Paese e del nostro territorio in particolare. Ancora trenta anni fa erano attive e fiorenti in zona, non soltanto il distretto del cemento casalese di cui faceva parte la cementeria di Lauriano, ma anche una fonderia a Crescentino e uno stabilimento di meccanica a Chivasso che oggi non ci sono più. Queste realtà produttive hanno garantito per anni un consistente bacino occupazionale ma per contro, non dimentichiamo, comportavano un impatto ambientale non trascurabile. Credo fermamente nella trasformazione industriale verso un futuro più sostenibile. A questo proposito ci stiamo già impegnando come Amministrazione comunale per facilitare soluzioni anche con realtà già presenti sul territorio, alla ricerca di un utilizzo alternativo dell’area. La dirigenza dell’azienda, con cui abbiamo avuto più colloqui in questi ultimi tempi e che da sempre si è dimostrata collaborativa con la nostra Amministrazione, ha garantito la completa ricollocazione del personale. Dei sei dipendenti uno andrà in pensione tra poco, quattro sono stati spostati in sedi non distanti ed uno rimarrà nel complesso in qualità di custode».

Una stabilimento storico, il commento di Renato Dutto

Si tratta di uno stabilimento industriale storico di Lauriano. - afferma il consigliere di minoranza Renato Dutto - È una notizia non positiva per il mondo economico laurianese. La sfida dei prossimi anni (vista la crisi enorme del settore dei cementifici in tutta Italia e non solo) penso sarà di riqualificare l'area e capire quali scopi produttivi od insediamenti potrà ospitare, per continuare a recitare un ruolo di primo piano nella nostra realtà. Io vedrei molto bene una riconversione produttiva ecosostenibile, anche visti i finanziamenti europei in arrivo. La storia cementiera di Lauriano è connessa con altre realtà collinari, come Verrua Savoia. Ora si potrebbe fare "rete" tra i vari paesi, per conservare la memoria industriale, come hanno fatto nel Casalese ed a Coniolo in particolare, dove hanno realizzato un museo».

Una parte importante del territorio secondo Serlenga

«La storia cementifera di Lauriano è parte integrante di tutto il suo vissuto. - Sostiene il consigliere di minoranza Emmanuele Serlenga - Già i Romani esportavano la calce di Laberianum in Veneto lungo il Po. La calce laurianese ha anche concorso a costruire la Palazzina di caccia di Stupinigi. In tempi più recenti, ha dato lavoro a generazioni di laurianesi. È un nostro dovere da un lato conservare la memoria industriale della zona e dall’altro preoccuparsi del futuro di un’area importante all’inizio del paese.
«Nel 1876 La Società Anonima Fabbrica di Calce e Cementi di Casale mise a punto per prima in Italia la produzione industriale del Cemento Portland naturale, che portò nel territorio gli insediamenti dei più importanti produttori nazionali del tempo. Precisa Renato Dutto - A favorire lo sviluppo dello stabilimento Calce e Cementi di Lauriano contribuì, ai primi del Novecento, la realizzazione della ferrovia Chivasso-Asti. Un binomio, quello tra fabbrica e ferrovia, che fu fondamentale, non solo a Lauriano, per l’approvvigionamento delle materie prime e per il commercio del prodotto semilavorato o finito».

Seguici sui nostri canali