Carabinieri, raffica di arresti tra Chivassese e Canavese. Coinvolta una ex Tolera
I carabinieri del Comando Provinciale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica, stanno eseguendo una serie di arresti tra Chivassese e Canavese.
I carabinieri del Comando Provinciale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, come da noi anticipato nella giornata di ieri, martedì 5 luglio 2022,hanno eseguito una serie di arresti tra Chivassese e Canavese: da Chivasso a Caluso, da Rondissone a San Sebastiano, passando per Candia, Strambino, Borgaro, Caselle e Volpiano.
Due chivassesi coinvolti
Tra le persone coinvolte anche due chivassesi: Stefano Ignazzi (per cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere) e Rossella Ravizzoli, ex Bela Tolera del Carnevale di Chivasso, ora ai domiciliari.
I dettagli dell'operazione
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica, è stata emessa nei confronti di 14 imprenditori e commercialisti italiani, i quali, secondo gli elementi indiziari raccolti, farebbero parte a vario titolo di un’associazione per delinquere dedita a frodi plurime, false fatturazioni, riciclaggio e usura.
Tre anni di indagine
L’indagine, avviata nel 2019 nei confronti di 115 indagati complessivi, sulla base degli elementi raccolti ha consentito di acquisire indizi circa l’ipotizzata esistenza di un sodalizio che, tramite 25 società appositamente costituite grazie alla complicità di soggetti terzi o utilizzando documenti falsificati, avrebbe perpetrato una serie di reati.
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I reati
Stando alle accuse, questi i reati mossi: truffe al Gestore dei Servizi Energetici SpA (società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) facendosi erogare indebitamente Titoli di Efficientamento Energetico, ceduti successivamente a società terze, ricavando un controvalore economico per un importo complessivo di circa 25 milioni di euro; frodi in danno di Istituti finanziari e bancari, anche mediante acquisizione fraudolenta di crediti d’IVA, attraverso l’emissione di fatturazioni inesistenti, con un danno complessivo di circa 50 milioni di euro; riciclaggio dei proventi mediante, trasferimento delle risorse all’estero e/o acquisto di metalli preziosi (lingotti e monete d’oro); attribuzione fittizia a terzi, anche grazie all’utilizzo di generalità false; prestiti a tassi usurari.
Contestualmente alle misure cautelari (otto in carcere, tre ai domiciliari, tre con obbligo di dimora) sono stati eseguiti 31 sequestri preventivi di altrettanti conti correnti in Italia e all’estero, nonché 13 perquisizioni domiciliari nei confronti di ulteriori indagati (in totale 115).
Sotto sequestro
Nel corso dell’attività sono stati sequestrati: circa 140 mila euro; 70 cambiali per un valore di 270 mila euro; 20 titoli azionari di una società per un importo totale di 100 mila franchi svizzeri; 19 pacchi contenenti banconote fac-simile in taglio da 500 euro; 39 munizioni calibro 38 special.
I precedenti
L'inchiesta era partita nel 2019 con il ritrovamento di un vero tesoro in un deposito alle porte di Torino.