Casapound Torino contro la pista ciclabile di Settimo

I militanti di Casapound Torino hanno affisso un nuovo striscione a Settimo. Questa volta contro la nuova ciclopista.

Casapound Torino contro la pista ciclabile di Settimo
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Anche i militanti di Casapound Torino hanno manifestato il proprio dissenso per il progetto della pista ciclabile di Settimo.

Casapound contro la pista ciclabile

"Questa ciclabile è una c...ta pazzesca!". Questa la frase impressa sullo striscione comparso nelle ultime ore in via Torino a Settimo Torinese. Proprio di fronte alla striscia rossa della nuova pista ciclabile inaugurata lo scorso mercoledì 12 dicembre. Una "bike line" che ha suscitato, oltre che le polemiche dei residenti e degli utenti, anche quelle dei militanti del movimento politico.

"La pista ciclabile di Via Torino è un esempio lampante di spreco di denaro pubblico" commenta Domenico Giraulo, referente di CasaPound per la cintura nord di Torino "è stata pubblicizzata come facente parte del programma di riqualificazione di Via Torino; i cittadini si aspettavano un lavoro ben fatto ed invece si sono trovati di fronte ad una pista isolata, non collegata alle altre, priva di protezioni e soggetta continuamente alle invasioni da parte di auto e camion. La carreggiata stradale è stata molto ristretta, rendendo pressoché inevitabile, per i mezzi in transito, provocare questa situazione potenzialmente pericolosa per i temerari ciclisti che decideranno di utilizzarla".

pista ciclabile via Torino Settimo
pista ciclabile via Torino Settimo

L'attacco all'amministrazione comunale

Duro anche l'attacco di Matteo Rossino, responsabile provinciale del movimento della tartaruga frecciata.

"L'amministrazione comunale di Settimo Torinese ultimamente non ne azzecca una sulla viabilità"

"Dopo la chiusura della passerella pedonale di scavalco della linea ferroviaria Torino – Milano, oggi arriva la creazione di una pista ciclabile da roulette russa che oltre a creare problemi alla viabilità mette in serio pericolo i ciclisti che la utilizzano. La costruzione di questa pista sembra proprio essere il frutto di un approccio ideologico che non ha tenuto conto della tipologia di carreggiata e delle condizioni del traffico in Via Torino; altro che riqualificazione, la via ora sembra un parcheggio abusivo disordinato e pericoloso. Forse l'amministrazione del PD pensava bastasse il colore rosso a dissuadere gli automobilisti dal parcheggiarci sopra; il punto è che, per come è stata costruita la pista, agli automobilisti non si lasciano molte alternative. Un ennesimo esempio di utilizzo di denaro pubblico senza il minimo raziocinio".

Tante polemiche sulla sicurezza

A preoccupare utenti, pedoni, ciclisti e automobilisti c'è il tema della sicurezza. La vicinanza della ciclopista ai parcheggi disposti lungo l'asse di via Torino, infatti, costituirebbe un serio rischio. Come già accaduto nei primi giorni dall'inaugurazione, infatti, il rischio di cadute e di incidenti sfiorati è altissimo.

Su La Nuova Periferia in edicola oggi le immagini dell'inaugurazione e il fotoreportage delle auto in sosta vietata lungo la pista o che la "bike line" la attraversano noncuranti del divieto e della sicurezza dei pedoni. 

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