a chivasso

Caso commercianti evasori, le reazioni della Politica locale

Liberamente, Cambursano e Doria intervengo duramente sulla vicenda.

Caso commercianti evasori, le reazioni della Politica locale
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Durante la seduta consigliare di lunedì 28 giugno, le affermazioni, di due consiglieri di Chivasso hanno avuto un'eco profonda tra i commercianti locali. Non sono mancate le reazioni della politica locale.

L'intervento di Liberamente per Chivasso

"Le parole che i consiglieri di maggioranza Domenico Scarano ed Antonio Marino
hanno rivolto, con colpevole arroganza, all’indirizzo di una categoria che sta
pagando un prezzo altissimo in termini economici alla pandemia, sono gravemente
lesive della dignità dell’intera comunità dei commercianti e degli artigiani
chivassesi. Con buona pace del garantismo e delle tutele costituzionali, tanto cari
alla maggioranza quando si osa voler discutere di intercettazioni telefoniche e di
‘ndrangheta. - Si legge nel comunicato di LiberaMente per Chivasso Purtroppo solo poco meglio di loro è riuscita a fare il capogruppo PD Cristina Peroglio, dalla quale ci saremmo aspettati, visto il ruolo, un fermo richiamo a riportare il dibattito sui binari della sobrietà e ragionevolezza. E che invece ha tentato di fornire all’aula ed ai chivassesi, con i toni pazienti e pedagogici con cui la brava insegnate si rivolge agli alunni di duro comprendonio, un’inverosimile interpretazione delle vergognose affermazioni dei due consiglieri.
Di fatto un’assoluzione.
Stupisce anche la condotta dell’Assessore al Commercio Pasquale Centin,
certamente consapevole del baratro in cui la maggioranza stava precipitando, che
non ha avuto cuore di proferire in consiglio neppure una parola a difesa di quella
categoria che rappresenta e tutela in amministrazione.
Desta infine più di una perplessità l'approccio da "custode" dei regolamenti del
Presidente del C. C. Gianni Pipino che, a fronte della richiesta da parte di tutti i
gruppi di opposizione di sentire la voce degli operatori commerciali in Consiglio
Comunale, attraverso il Presidente ASCOM Giovanni Campanino, pur acquisendo
l'unanime parere favorevole da parte anche dei Capigruppo di maggioranza,
applicando con rigidità il Regolamento del Consiglio Comunale, ha negato la
possibilità di esprimete tutto il loro rammarico e la loro contrarietà, nei confronti di
coloro che hanno definito l'intera categoria come evasori.
Nulla di nuovo infine da parte del Sindaco Claudio Castello, come al solito muto
dietro la sua mascherina.
Ci chiediamo se sia davvero questo il fronte progressista di cui ha bisogno
Chivasso.
Piena solidarietà di LiberaMente al mondo imprenditoriale, alle organizzazioni di
categoria e a tutti i lavoratori del settore".  

La reazione di Renato Cambursano

"I consiglieri comunali Antonio Marino e Domenico Scarano hanno detto che " i Commercianti sono degli EVASORI " seriali aprendo così un duro scontro con l'associazione del commercio rappresentata dal Presidente locale. Il primo evoca il ritorno allo scontro sociale degli anni '70. Ero Consigliere comunale quando un assessore comunista voleva introdurre le "liste di PROSCRIZIONE " dei presunti evasori fiscali annidati tra i lavoratori autonomi ed in particolare dei commercianti i cui nominativi a suo dire dovevano essere elencati su appositi manifesti da affiggere in città al pubblico ludibrio. L'amministrazione Castello vuole ritornare a quei tempi? Lo dica chiaramente e non taccia come fa quando suoi consiglieri esternano posizioni estremistiche, in un momento in cui proprio quelle categorie hanno pagato un prezzo altissimo a causa della Pandemia.

- Afferma il chivassese Renato Cambursano sempre molto attento a ciò che accade sul territorio -.
Il secondo - di Chivasso solidale con sé stessi" è andato anche oltre affermando che la sua professione bancaria
esercitata in Chivasso gli avrebbe consentito di avere " conferme" di evasione di certe categorie. Fare uso di notizie avute a livello professionale e farne clava politica è assolutamente VERGOGNOSO. Se poi, come ha ben detto il Presidente di Confcommercio, è a conoscenza di fatti gravi passibili di denuncia penale, lo faccia assumendosene tutte le responsabilità civili e penali".

Il commento del consigliere di minoranza Matteo Doria

"Sinceramente, sono estremamente basito di quanto affermato dai consiglieri di maggioranza nel Consiglio Comunale di lunedì scorso, a seguito delle quali nessuno della maggioranza, né capigruppo, né sindaco né assessore alle attività produttive sia poi intervenuto per prenderne le distanze. Dapprima il consigliere del Pd Marino ha esordito con l’idea di fare come negli Anni ’70 e far appendere le denunce dei redditi ai lavoratori con Partita Iva alle vetrine: ma stiamo scherzando? Torniamo alle logiche di appendere sulla porta la stella di Davide? Sostenere che commercianti e lavoratori con partita Iva, messi in ginocchio prima dalla crisi e poi dalla pandemia, siano a prescindere degli evasori fiscali, e che vadano messi alla gogna per aver incassato poco è una cosa gravissima, sbagliata, un’affermazione indegna di un’istituzione come quella del Consiglio Comunale. Lo Stato è dotato di tutti gli enti preposti al controllo, dalla guardia di finanza all’agenzia delle entrate, che svolgono tutte le dovute verifiche. Non contenti Scarano, consigliere di Chivasso Solidale, altro gruppo di maggioranza che esprime il vicesindaco, ha rincarato la dose affermando che anche lui ritiene i lavoratori autonomi siano evasori e che “lui che lavora in banca lo sa”: innanzitutto se fosse veramente a conoscenza di fatti illeciti avrebbe il dovere di denunciare, ed in ogni caso è vergognoso che la maggioranza abbia bollato in modo infamante tanti cittadini che lavorano con Partita Iva. Scarano ha poi aggiunto che il Comune dovrebbe pensare anche ai lavoratori in nero: evidentemente questa non è l’amministrazione della legalità.
Queste affermazioni sono figlie di un retaggio ideologico del passato, ed è inquietante che siano ancora vive in chi governa la nostra città. Sono tempi duri, in cui tutti i lavoratori attraversano molte difficoltà ed andrebbero sostenuti con misure efficaci nella loro totalità, e non si dovrebbe sostenere invece uno spaccamento della società tra dipendenti ed autonomi come la maggiorana ha fatto in consiglio.
Questa amministrazione ha respinto le nostre richieste nel 2020 di non chiedere tasse esose visto il periodo, affermando che “ non fosse sostenibile”, salvo poi avanzare di spendere 3,8 milioni di euro: ci aspettavamo perlomeno che l’amministrazione utilizzasse questa somma avanzata per abbattere significativamente le tasse di quest’anno, ma invece al netto dei fondi ricevuti dello Stato ha deciso di stanziare appena 100mila euro per riduzioni della tassa rifiuti, non sufficienti, continuando a fare figli e figliastri, destinando una riduzione della tari ancora meno impattante a tantissime attività, continuando ad utilizzare il criterio deleterio delle chiusure imposte per destinare le maggiori riduzioni anziché quello dell’effettivo calo di fatturato ( documentabile con le denunce dei redditi) come sta adottando anche il governo Draghi.
Giustamente vanno assolutamente sostenute tutte le categorie di lavoratori in difficoltà, come chi è in cassaintegrazione e chi ha perso il lavoro, è imprescindibile, ma bisogna tenere conto anche che i lavoratori con partita iva si sono ritrovati a reddito ZERO, senza nessun ammortizzatore sociale, con le spese delle proprie attività e del sostentamento quotidiano delle proprie famiglie da continuare a sostenere.
La considerazione che questa maggioranza ha di commercianti, artigiani ed autonomi espressa in consiglio è emblematica, spiega perfettamente perché non mettano mai in campo politiche effettivamente efficaci per sostenere le attività ed i relativi posti di lavoro che generano.
Il mio intervento in consiglio è stato sicuramente accalorato, vista la gravità delle affermazioni della maggioranza: quando sono intervenuto durante l’esternazione di questo scellerato concetto per chiedere rispetto per quei lavoratori, il presidente del consiglio comunale mi ha invitato ad abbandonare l’aula. Ho vissuto questo come una repressione, ed ho risposto a toni, ritenendola un’azione degna di un regime. Riconosco che in termini strettamente di regolamento il mio intervento era fuori tempo, ma di fronte a certe cose è difficile fare “finta di niente”.
Pensate se dopo aver lottato contro la crisi economica, attraversato la pandemia rispettando regole e chiusure, esservi ritrovati a guadagnare zero per mesi con i vostri figli che continuano a crescere e necessitare di cose, con l’affitto da pagare,etc, chi amministra l’ente che dovrebbe essere più vicino al cittadino, il Comune, vi dicesse: per me tu sei un “ladro” che evadi le tasse, quando invece non è così perlomeno da qualche decennio (ovvero da quando la maggiorparte dei lavoratori con partita iva hanno iniziato a lavorare): come vi sentireste? Sono tempi duri, in cui tutti i lavoratori attraversano molte difficoltà ed andrebbero sostenuti con misure efficaci nella loro totalità, e non si dovrebbe sostenere invece uno spaccamento della società tra dipendenti ed autonomi come la maggiorana ha fatto in consiglio. - Afferma DoriaQuesta amministrazione ha respinto le nostre richieste nel 2020 di non chiedere tasse esose visto il periodo, affermando che “ non fosse sostenibile”, salvo poi avanzare di spendere 3,8 milioni di euro: ci aspettavamo perlomeno che l’amministrazione utilizzasse questa somma avanzata per abbattere significativamente le tasse di quest’anno, ma invece al netto dei fondi ricevuti dello Stato ha deciso di stanziare appena 100mila euro per riduzioni della tassa rifiuti, non sufficienti, continuando a fare figli e figliastri, destinando una riduzione della tari ancora meno impattante a tantissime attività, continuando ad utilizzare il criterio deleterio delle chiusure imposte per destinare le maggiori riduzioni anziché quello dell’effettivo calo di fatturato ( documentabile con le denunce dei redditi) come sta adottando anche il governo Draghi.
Giustamente vanno assolutamente sostenute tutte le categorie di lavoratori in difficoltà, come chi è in cassaintegrazione e chi ha perso il lavoro, è imprescindibile, ma bisogna tenere conto anche che i lavoratori con partita iva si sono ritrovati a reddito ZERO, senza nessun ammortizzatore sociale, con le spese delle proprie attività e del sostentamento quotidiano delle proprie famiglie da continuare a sostenere.
La considerazione che questa maggioranza ha di commercianti, artigiani ed autonomi espressa in consiglio è emblematica, spiega perfettamente perché non mettano mai in campo politiche effettivamente efficaci per sostenere le attività ed i relativi posti di lavoro che generano.
Il mio intervento in consiglio è stato sicuramente accalorato, vista la gravità delle affermazioni della maggioranza: quando sono intervenuto durante l’esternazione di questo scellerato concetto per chiedere rispetto per quei lavoratori, il presidente del consiglio comunale mi ha invitato ad abbandonare l’aula. Ho vissuto questo come una repressione, ed ho risposto a toni, ritenendola un’azione degna di un regime. Riconosco che in termini strettamente di regolamento il mio intervento era fuori tempo, ma di fronte a certe cose è difficile fare “finta di niente”.
Pensate se dopo aver lottato contro la crisi economica, attraversato la pandemia rispettando regole e chiusure, esservi ritrovati a guadagnare zero per mesi con i vostri figli che continuano a crescere e necessitare di cose, con l’affitto da pagare,etc, chi amministra l’ente che dovrebbe essere più vicino al cittadino, il Comune, vi dicesse: per me tu sei un “ladro” che evadi le tasse, quando invece non è così perlomeno da qualche decennio (ovvero da quando la maggiorparte dei lavoratori con partita iva hanno iniziato a lavorare): come vi sentireste?

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