CHIVASSO

Cattivi ragazzi: su Instagram foto e video tra coltelli, pistole, tanti soldi e bullismo

Una situazione denunciata dal consigliere comunale Prestia.

Cattivi ragazzi: su Instagram foto e video tra coltelli, pistole, tanti soldi e bullismo
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Cattivi ragazzi: su Instagram foto e video tra coltelli, pistole, tanti soldi e bullismo a Chivasso.

Su Instagram foto e video tra coltelli, pistole, tanti soldi e bullismo

«Sarebbe interessante capire perché contemporaneamente tutti gli adolescenti sono impazziti in questo periodo. Il punto di partenza probabilmente è che sono mancati due anni di vita, in quell’età di formazione tra la fine delle medie e l’inizio delle superiori, in cui la scuola insegna un minimo di disciplina, di rispetto e di educazione. Non hanno fatto quella specie di “militare” che è la prima e la seconda superiore. Questo è il motivo per cui in ogni parte d’Italia, non soltanto a Milano (con buona pace di Chiara Ferragni) c’è questo tipo di problematica». Citiamo Linus, uno che di giovani se ne intende grazie a una vita passata tra le consolle di tutte le discoteche d’Italia e il microfono della radio che dirige, Radio Deejay, per raccontare l’ennesima storiaccia che, a Chivasso, coinvolge un gruppo di giovanissimi che ha deciso di raccontare le proprie avventure, non proprio edificanti, su un profilo Instagram aperto per l’occasione.

La denuncia di Prestia

L’ha svelato, preoccupato, il consigliere comunale Bruno Prestia durante l’ultima seduta a Palazzo Santa Chiara, e in questa settimana seguendo i vari profili come una catena è emersa una realtà che non può che far balzare sulla sedia chi si deve occupare di sicurezza in città.
Già battezzati come «La banda di via Momo», i protagonisti di questa vicenda sono un gruppo di minorenni: qualche straniero di seconda generazione (cognomi marocchini e rumeni), alcuni sinti, sedicenni italianissimi che trascorrono le loro giornate come se vivessero in qualche banlieue.

I primi video caricati su Instagram richiamano alla musica trap, in un tripudio di alcol, droghe, coltelli e pistole (si spera, queste ultime, giocattolo...). Ma è il contorno che descrive un ambiente fuori controllo, tra scorribande in scooter nei parcheggi (anche in quelli dove sono stati recentemente segnalati atti vandalici, da via San Carlo - le indagini per identificare i responsabili proseguono senza sosta - a quello dell’ospedale) e «bullismo» nei confronti di almeno un commerciante di origine cinese. E poi soldi, mazzette da 50 euro, mostrate mentre da borselli «firmati» sbucano bustine di marijuana con l’immagine di Pablo Escobar, uno dei più ricchi trafficanti della storia. Il tutto, anche in quei video, sotto l’occhio delle telecamere che ormai chiunque sa essere non funzionanti.

A seguire, altre foto e altri video tra impennate in scooter lungo le vie del centro, riprese di interventi di carabinieri al Borgo Sud Est e acquisti da centinaia di euro, tra borse di Gucci e magliette Dsquared2 che poco si sposano con i soldi che possono avere in tasca dei ragazzini di periferia...

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