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Centrale a biogas a Rondissone, la vittoria di ambientalisti e Comuni
La pronuncia del Tar è chiarissima.
Centrale a biogas a Rondissone, la vittoria di ambientalisti e Comuni è arrivata nella tarda serata di martedì 28 gennaio 2020.
Centrale a biogas a Rondissone
Era il quando la società Ferplant di Chivasso ha individuato nel territorio di Rondissone l'area, secondo loro, ideale per la realizzazione di una centrale a biogas. Una scelta che ha immediatamente scatenato una grande polemica da parte della popolazione del quartiere , area poco distante da dove si voleva costruire l'impianto, e gli ambientalisti. Anche i Comuni, poi, sollecitati dalle popolazioni hanno scelto di schierarsi contro questa costruzione e dunque di fare ricorso al Tar. Ricorso necessario perché, invece, la Città Metropolitana di Torino aveva autorizzato l'impianto.
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Mesi di battaglie
Mesi e mesi di battaglie hanno visto popolazione e ambientalisti lottare contro l'impianto. Banchetti in piazza, serate informative e manifestazioni di protesta organizzate proprio nell'area tra le abitazioni, il parco giochi e il Centro giovani. Una battaglia vinta però perchè...
Il Tar blocca l'impianto
E' una notizia che ha creato molta felicità a Rondissone quella della pronuncia del Tar che recita:
"Annulla il decreto del Consigliere delegato della Città Metropolitana di Torino n. 594-29034 del 12 dicembre 2018 e la nota prot. n. 253-31012/2018 del 15 gennaio 2019 del dirigente del Servizio Qualità dell’Aria e Risorse Energetiche della Città Metropolitana di Torino;
Compensa tra le parti le spese di giudizio."
Le prime parole di Squillace
Tra coloro che si sono opposti a questo impianto c'è certamente Barbara Squillace, oggi capogruppo d'opposizione in Consiglio. E proprio lei che spiega:
"Ha vinto il buon senso, hanno vinto i residenti che hanno lottato incessantemente per 3 lunghi anni. Insegnate questo ai vostri figli, a non arrendersi e a lottare sempre per rendere giustizia a chi viene ignorato e calpestato...!!".
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