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LUTTO
Centro Felice Donato, sono figli di un dio minore
Fondò il Circolo di via Platis. Il ricordo del figlio Giorgio Scapecchi
Da una parte la protesta degli utenti, dall’altra il polverone sollevato sulle colonne del nostro giornale. Al centro, il «Felice Donato» di via Paleologi, che dal lunedì al venerdì ospita nelle sue sale decine e decine di pensionati.
Centro Felice Donato, sono figli di un dio minore
Gli uomini giocano a carte, le donne si tengono impegnate in laboratori, ma tutti chiedono con forza una cosa: che si torni a ballare.
La scorsa settimana, in un incontro «estemporaneo» alla presenza di anziani e dei consiglieri comunali Matteo Doria e Bruno Prestia, l’assessore Tiziana Siragusa aveva parlato degli «alti costi» da sostenere per la SIAE: più di cento 30 euro a settimana, troppo anche per le casse di Palazzo Santa Chiara.
Peccato che, da una serie di controlli effettuati anche presso altre sedi SIAE (e anche dall’assessore Siragusa, che sin da subito ha voluto vederci chiaro), le cifre in ballo siano ben più basse da quelle riferitele dagli uffici.
Magari è stata solo una svista, ma di fatto decine e decine di pensionati sono stati tenuti in ballo per mesi nonostante l’investimento necessario fosse di pochi spiccioli o quasi.
Nell’attesa di trovare le risorse necessarie a coprire la SIAE per i pomeriggi danzanti da qui a fine anno, l’amministrazione è corsa ai ripari con una determina, datata 9 febbraio, a firma del dirigente del settore affari sociali Marco Lauria.
«Visto l’esito più che positivo - si legge - riscontrato con gli eventi musicali realizzati nei tre pomeriggi di sabato nel mese di dicembre e nei due pomeriggi di venerdì di gennaio, e dato atto che il Centro d’Incontro è dotato di televisore con schermo da 65', ad alta risoluzione display HD 4K, QLED, digitale, con altoparlanti incorporati e collegamento Wi-Fi e pertanto si può utilizzare come strumento di trasmissione musicale», sono stati stanziati «ben» 204 euro per coprire le spese necessarie, da qui a fine anno, per la SIAE. In parole povere, «Considerato che la musica è uno degli strumenti di aggregazione, socializzazione importante soprattutto per le persone non più giovani e sole» gli anziani potranno ascoltare la musica (e ballare) in streaming su uno dei tanti canali a tema.
