Che fine ha fatto la stazione spaziale cinese in caduta?

Alla fine è... caduta. Lo ha fatto poche ore fa, erano le 2.16, è lo ha fatto sui cieli del Pacifico.

Che fine ha fatto la stazione spaziale cinese in caduta?
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Che fine ha fatto la stazione spaziale cinese in caduta? Niente, è finita nel Pacifico esattamente come da previsioni.

Stazione spaziale cinese in caduta

Insomma, alla fine Tiangong 1, la stazione spaziale cinese in caduta, alla fine è… caduta. Lo ha fatto poche ore fa, erano le 2.16 sui cieli del Pacifico, rientrando nell’atmosfera e disintegrandosi esattamente secondo le più probabili previsioni.

Italia probabilisticamente mai a rischio

Solo la Sicilia ha conservato sino a ieri una minima probabilità di veder piovere dal cielo detriti del “Palazzo celeste”. L’Italia, infatti, considerata sulla traettoria di rientro in base a possibili modelli, non è mai stata in effetti probabilisticamente davvero a rischio. Dunque, nessun ricordo di questo momento.

Era uscito addirittura il vademecum

Ricordando che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari, la Protezione civile ha pubblicato un vademecum sui comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.

  1. è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate.
  2. i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone. Pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici.
  3. all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti.
  4. è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto.
  5. alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. Si consiglia che chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
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