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Chivasso Calcio, esordio tra le polemiche

La politica si scatena dopo le dichiarazioni del presidente Giraulo. Al centro, il campo che non c’è.

Chivasso Calcio, esordio tra le polemiche
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Più di duecento persone (tra vecchie glorie dello sport chivassese e nuovi residenti in cerca di informazioni per i propri figli) venerdì sera, 13 maggio hanno raggiunto la sede della Croce Rossa di via Gerbido per assistere alla presentazione della nuova Asd Chivasso Calcio.

Chivasso Calcio, esordio tra le polemiche

A fare gli onori di casa, tra sciarpe e vari gadget, il presidente Eugenio Giraulo e i soci fondatori Giancarlo Giovine, Massimiliano Brescia, Ortenzio Longo e Andrea Bucci.
Di calcio, onestamente, si è parlato poco (altro servizio a pagina 48) mentre (come era prevedibile) l’acceso dibattito è subito diventato politico.
In apertura, la parola è stata data ai numerosi amministratori presenti in sala, dal consigliere regionale Gianluca Gavazza al sindaco Claudio Castello, passando per gli altri due candidati Claudia Buo e Clara Marta, l’onorevole Carlo Giacometto e, per le associazioni di categoria, Stefano Pipino di Confesercenti.
Ultimati i discorsi di rito, alla domanda su dove si svolgeranno le attività dei bambini e dei ragazzi, Giraulo ha risposto in tutta franchezza, forse senza pensare al clima elettorale che si sta vivendo in città: «Ne abbiamo parlato con il Comune e ci hanno detto di stare tranquilli, che a luglio avremo il campo».
Apriti cielo.
Il primo a prendere la parola è stato Roberto Zollo (candidato con Clara Marta), già nel direttivo dell’Asd Urs La Chivasso e ora nella Pianese, sollevando obiezioni «elettorali» e scatenando un battibecco con Giancarlo Giovine (ex Pianese) anche sul fatto che la nuova società non potrà iscriversi al prossimo campionato.

L'intervento di Doria

Matteo Doria è andato oltre, affidando i propri pensieri ad una nota: «Premettiamo una cosa: sono ben contento quando nascono società sportive ed associazioni in città, ed ovviamente anche per questa nuova realtà. Sono però rimasto sbalordito della risposta che il presidente di questa nuova squadra di calcio ha dato alla domanda sul campo: “Ho parlato con l’attuale amministrazione (che si ricandida ed è in piena campagna elettorale), che mi ha detto “vai pure avanti che a luglio ( dopo il voto ndr) il campo te lo diamo”: promettere di dare una struttura dopo il voto suona un po' come dire “se mi voti ti sostengo”, principio che sembra avvicinarsi all’idea di scambio; credo nella buona fede dei presentatori della squadra, e sono convinto che avere società sportive in generale sia sempre un bene, ma stando a quanto sentito e non smentito l’atteggiamento del sindaco e dell’amministrazione uscente è preoccupante. Le amministrazioni hanno il dovere di sostenere le associazioni che operano sul territorio, ma promettere “aiuti dopo il voto” sono cose che appartengono ad una politica che ha causato tanto danno al nostro paese».

L'attacco di Buo

Immediato anche l’attacco di Claudia Buo: «La presentazione è stata davvero affollata: oltre ai tifosi storici del Chivasso, di quelli veri che non mollano mai, tutte le prime file erano occupate da moltissimi nuovi tifosi... tutti, ma proprio tutti del Pd! Mi è molto piaciuto l’intervento del sindaco Castello, che ha sottolineato con energia il valore il rispetto delle regole, nel chiaro tentativo di smarcarsi dal drammatico naufragio dell’URS La Chivasso, cui lui e la sua amministrazione hanno assistito senza muovere un dito, come al solito, nonostante i segnali e le richieste di aiuto. Mi ha lasciato perplessa l’affermazione plateale del presidente Giraulo che, rispondendo ad una domanda di un tifoso, ha affermato senza troppi giri di parole che l’amministrazione Castello gli ha promesso un campo per il prossimo mese di luglio... dopo le elezioni quindi. Colpa mia, ma non mi ricordo in quale lezione dell’Università della legalità si sia parlato di questo innovativo tipo di assegnazione dei bandi pubblici, ma nessuno dal Sindaco in giù ha smentito, ergo questa è la realtà delle cose. In ogni caso i miei migliori auguri alla società, che colmi il buco lasciato dalla scomparsa dell’URS, che rimarrà sempre nei cuori di noi chivassesi».

La risposta di Castello

Alla base di tutto, però, sembra esserci un fraintendimento. A domanda diretta, infatti, il sindaco Claudio Castello ha dichiarato che oggetto del bando a cui si riferiva Giraulo non sarà il campo «Ettore Pastore» (come hanno pensato tutti) ma l’impianto di frazione Montegiove. «Ovviamente - ha spiegato Castello - sarà un bando ad evidenza pubblica, a cui chiunque in possesso dei requisiti potrà partecipare».
Tornando al «Pastore», l’udienza che vede contrapposti Palazzo Santa Chiara e la società guidata da Marilena Gisoldo è in programma per lunedì 23 maggio, ad Ivrea, e solo allora si saprà se il Comune potrà riavere o meno le chiavi. In ogni caso il rischio è di trovarsi con una «Vittoria di Pirro», dato che (almeno) il manto in sintetico è totalmente da rifare, e lo stesso vale per alcune infrastrutture.

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