Chivasso, cresce acquisto di fucili e pistole
Allarme sicurezza, sempre più cittadini vogliono difendersi da soli. Ma non è così facile
Allarme sicurezza, sempre più cittadini vogliono difendersi da soli. Ma non è così facile
La cronaca delle ultime settimane ha portato tutti a schierarsi dalla parte della vittima, appoggiando il ristoratore lodigiano che ha ferito mortalmente un ladro.
«Quel che è certo è che la gente ha paura, non si sente protetta e quindi cerca di difendersi da sola», spiegano i gestori dell’armeria chivassese «Rosa Fiorentino» di via San Marco. Il risultato della paura collettiva ha come triste conseguenza la corsa alle armi: «Negli ultimi due anni - spiegano - abbiamo visto un netto aumento nella vendita di armi corte, diffuse soprattutto in città, mentre fucili e armi più impegnative sono richieste principalmente da chi vive nelle frazioni e nelle campagne, dove sentire i cani che abbaiano la notte fa subito pensare al peggio».
Ovviamente non tutti possono comprare e possedere un’ arma: la vendita avviene solo ed esclusivamente dopo aver ottenuto il porto d’ armi, «Difficile da ottenere e facile da perdere, basti pensare che è sufficiente una segnalazione per vederselo ritirare».
Di fronte a una persona dotata di porto d’armi che vuole comprare un’ arma a scopo di difesa personale, quello che spiegano i gestori dell’armeria, è che spesso manca la consapevolezza nell’uso dell’ arma stessa che quindi assume più un valore psicologico garantendo sicurezza grazie alla sua sola presenza. Trattandosi di un’arma mortale e di persone con tendenzialmente poca esperienza ecco che è facile perderne il controllo trovandosi nella peggiore delle ipotesi a dover gestire una situazione di paura e incertezza in cui per difendere se stessi e la propria famiglia si arriva a puntare l’arma verso il malvivente. «Ma quanti - si chiede Simone Rosa - sarebbero davvero in grado di premere il grilletto? Razionalmente siamo tutti dalla parte dell’offeso, ma sul momento le persone comuni spesso non sono pronte per un atto così drammatico e fuori dalle proprie abitudini».
E’ anche per evitare tragedie, pur garantendo conseguenze, che sono in forte aumento le pistole a salve, riconoscibili dal tappo rosso, che in sostanza, fanno solo rumore, e i fucili dotati di pallini di gomma i quali, pur senza uccidere, sono in grado di lasciare il segno ferendo l’aggressore.
Tra i dispositivi per la sicurezza individuale che hanno anch’essi subito un aumento nelle vendite si trovano gli spray contenenti sostanze urticanti, acquistati principalemnte da donne e destinati alla difesa durante i tragitti; a proprosito di questi prodotti però né le farmacie né le parafarmacie chivassesi affermano di aver visto un aumento, dato presente invece nelle armerie, a dimostrazione di come su questo argomento regni la confusione.
La maggior parte delle persone crede infatti che si tratti di un prodotto illegale mentre, al contrario, in Italia l utilizzo è pienamente legale a patto che le sostanze rispettino certi requisiti. Gli spray, in grado di intossicare temporaneamente l’aggressore, sono però delle armi a doppio taglio: infatti se sparati in zone chiuse provocano le stesse conseguenze anche su chi cerca di difendersi. Quel che è certo è che nessuno di noi vorrebbe mai trovarsi a fronteggiare simili situazioni, ma nel caso in cui dovesse succedere sarebbe sempre bene pensare alla drammaticità dell’azione che si sta per compiere le cui conseguenze sono spesso pagate anche dalla persona offesa che viene vista colpevole solo di aver cercare di difendere se stesso, la propria famiglia e, magari, i sacrifici di una vita.
Melissa Bertaina