Chivasso, Noto ferroviere in manette: è accusato di tentata violenza sessuale

E gli enti pubblici aumentano l'impegno contro le violenze. Nel 2105 sono state 52 le denunce

Chivasso, Noto ferroviere in manette: è accusato di tentata violenza sessuale
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E gli enti pubblici aumentano l'impegno contro le violenze. Nel 2105 sono state 52 le denunce

Tentata violenza sessuale. Queste le pesantissime accuse da cui deve difendersi Pasquale Virdò, 59 anni, ferroviere di Chivasso molto conosciuto anche negli ambienti sportivi per la sua passione per il ciclismo e il biliardo.
Stando alle prime informazioni raccolte, l’uomo, che si trova ancora in carcere ed è difeso dall’avvocato Roberto Preve di Torino, avrebbe tentato di abusare di una donna. A seguire una denuncia, molto circostanziata, ai carabinieri di Chivasso coordinati dal Capitano Pierluigi Bogliacino, che però mantengono il più stretto riserbo sulla notizia arrivando addirittura a non confermarla. Il fascicolo è quindi passato nelle mani dei giudici della Procura della Repubblica di Ivrea, che dopo aver studiato attentamente le carte hanno disposto la custodia cautelare per Virdò, accompagnato prima in carcere ad Ivrea e poi, dopo la convalida, in quello di Torino.
Fin qui la cruda cronaca, in attesa che la Giustizia faccia il suo corso e si arrivi a un processo in grado di stabilire le vere responsabilità.

L'approfondimento - Il fenomeno della violenza sulle donne su tutto il territorio
A far emergere in tutta la sua gravità il fenomeno della violenza sulle donne sono i dati forniti dall'Asl To4.
Nel solo distretto di Chivasso, Settimo e San Mauro nel 2015, hanno sporto denuncia ben 52 donne, vittime di maltrattamenti fisici e psicologici in 38 casi su 52, dieci di loro hanno dichiarato di aver subito solo violenza fisica, mentre in quattro, forse troppo spaventate, non si sono espresse in alcun modo. Nella quasi totalità dei casi, l'orco si nascondeva in famiglia. In tutti i casi la prima richiesta d'aiuto è stata fatta ai medici del pronto soccorso di Chivasso, che hanno poi inviato la segnalazione alle forze dell'ordine.
La fascia d'età più colpita è quella che va dai 31 ai 45 anni (22 casi), ma vi sono molti episodi in donne più adulte. Diciassette casi hanno vittime che vanno dai 46 ai 60 anni. Inoltre 25 donne su 52 sono anche madri. Ben 42 donne su 52 sono di nazionalità italiana, questo perché probabilmente le signore straniere hanno paura di cercare aiuto dalle istituzioni.
Ma dopo la denuncia cosa succede? Spesso le donne rimettono la querela per paura di quello che accadrà. Purtroppo questo fa decadere le indagini. Lo stalking infatti è procedibile d'ufficio solo se è commesso nei confronti di minori o di persone disabili, in tutti gli altri casi la remissione di querela vuol dire che il carnefice rimane impunito. E' fondamentale quindi, che le istituzioni tutelino le vittime, poiché non abbiano timori a portare la propria testimonianza in tribunale che le porterà ad avere giustizia.

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