SANITA'

Chivasso ospedale Covid, la contrarietà dei sindacati

Nursind ancora una volta criticano fortemente le scelte messe in campo dalla Regione Piemonte.

Chivasso ospedale Covid, la contrarietà dei sindacati
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Chivasso ospedale Covid, la contrarietà dei sindacati Nursind che ancora una volta criticano fortemente le scelte messe in campo dalla Regione Piemonte.

Chivasso ospedale Covid

Chivasso ospedale Covid, la contrarietà dei sindacati Nursind che ancora una volta criticano fortemente le scelte messe in campo dalla Regione Piemonte.

La denuncia

Il sindacato spiega:

In queste settimane abbiamo assistito a numerosi interventi dove si sottolineava che Chivasso sarebbe diventato il Covid Hospital dell' ASLTO4. Come organizzazione sindacale aldilà delle continue e legittime denunce effettuate, ci siamo chiesti se tutto ciò corrispondesse alla realtà dei fatti. Ancora una volta dobbiamo purtroppo sottolineare la grave incapacità della Regione Piemonte, sulla gestione dell'Ospedale di Chivasso. Detto ciò, occorre analizzare alcuni aspetti importanti. Chivasso rispetto agli altri presidi dell' ASLTO4, è noto da sempre, per avere avuto un'affluenza cronica maggiore legata anche al bacino di utenza. Secondo Nursind all'arrivo dell'emergenza COVID, proprio in virtù del maggiore afflusso Chivasso sarebbe entrato in una situazione difficile da un punto di vista gestionale che nonostante il massimo impegno del personale, ha visto partire successivamente diversi focolai anche nei reparti puliti. Allo stato attuale negli altri Presidi dell' ASLTO4, escluse alcune attività comunque accorpate, interi reparti sono diventati ormai COVID. Al momento crediamo che non si sia raggiunto il 40% dei posti letto covid sul totale dell'azienda ( non ospedale) e comunque riteniamo tale criterio difficile da rispettare, considerato che i pazienti con queste polmoniti una volta ricoverati restano per numerosi giorni. Se a tutto ciò aggiungiamo il boom dell'arrivo dei pazienti dalle case di riposo negli ultimi giorni, senza strutture territoriali sufficienti il sistema rischia di collassare totalmente e quel 40% rischia di essere largamente superato in tutta l'azienda. Inoltre ci verrebbe da chiedere alla Regione: Raggiunto quel 40% di posti letto occupati cosa si fa? Non si ricoverano più i pazienti COVID? Proprio nelle ultime ore infatti, il Pronto Soccorso di Ciriè è in gravissima difficoltà e a causa dell'elevato numero di accessi che giungono maggiormente dalle case di riposo, non si è più in grado di accogliere ulteriori pazienti. Senza dimenticare che Cuorgnè e Lanzo hanno già predisposto dei posti letto COVID, ma che sono strutture senza rianimazione e questo è un punto a sfavore considerata la velocità dell'evoluzione di queste polmoniti. In conclusione c'è un caso Chivasso? Per Nursind no. Chivasso nella fase iniziale è stata più sfortunata rispetto agli altri presidi. Si poteva fare di più? Certamente si. Ad esempio la Regione avrebbe dovuto prevedere in Aziende così grosse, la possibilità di destinare almeno un presidio all'attività "pulita". Infatti, se nessuno se ne fosse accorto, ormai tutti gli ospedali sono diventati dei piccoli COVID Hospital. Nel frattempo a seguito della richiesta del Nursind, il prossimo 21 aprile ci sarà un incontro in videoconferenza tra i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali. Secondo Summa sarà un incontro fondamentale per comprendere meglio l'attuale situazione dei servizi e soprattutto fare il punto sulle assunzioni visto che i reparti sono ormai al collasso.

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