Chivasso: preso a pugni da uno studente, parla il professore

"Anche davanti agli episodi di violenza dobbiamo rispondere alle necessità dei ragazzi".

Chivasso: preso a pugni da uno studente, parla il professore
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Chivasso: preso a pugni da uno studente, parla il professore

Preso a pugni da uno studente

Dopo la dichiarazione dell'assessore regionale all'istruzione Gianna Pentenero, è lo stesso docente preso a pugni da uno studente dell'alberghiero Ubertini di Chivasso a prendere la parola.

La lettera del prof

"Non voglio esprimermi sulla dinamica dell’aggressione - spiega il docente, un 24enne di origine campana residente a Chivasso da un paio di anni - ma voglio porre all’attenzione della comunità alcune riflessioni.
Al di là del torto o della ragione, noi siamo prima di tutto delle persone, è un dovere stare accanto ai giovani e farli crescere nel difficile mestiere della vita. Anche noi professori siamo delle persone, consce dell’idea che da soli non si va da nessuna parte. Per questo credo che ognuno di noi abbia il desiderio di condividere con i propri allievi il valore delle conoscenze che certamente concorrono alla formazione dell’animo umano.
Mi chiedo come mai ci troviamo in un mondo sempre più in preda alla rabbia.
Mai condannare, ma aiutare i ragazzi, perché loro sono il futuro della nostra società. Probabilmente molte volte sono smarriti o soli. A volte l’aggressività può essere un grido d’aiuto, quindi sosteniamoli! Credo che la violenza non possa diventare l’unico mezzo di comunicazione per questi giovani. Anzi sono dell’idea che la cultura della non violenza debba ancora insediarsi nel cuore di tutti gli uomini".

Educazione alla gentilezza

"Sarebbe opportuno - prosegue - promuovere nelle scuole una campagna di educazione alla gentilezza e alla solidarietà. Solo con l’esempio e le buone pratiche i giovani possono comprendere ed apprezzare comportamenti rispettosi delle regole di convivenza civile e morale. Questo evento non mi ha per nulla scoraggiato, anzi sta crescendo maggiormente in me la forza e la convinzione di impegnarmi con maggiore passione nel mio lavoro, che considero una vocazione. Invito tutti professori a non rassegnarsi alle situazioni complicate e scoraggianti, anche davanti agli episodi di violenza, dobbiamo rispondere alle necessità educative dei nostri ragazzi.
Mi sono sentito fortemente sostenuto dal mio Dirigente Scolastico Prof. Rinaldo Merlone, presente in tutte le fasi di questo spiacevole episodio e lo ringrazio profondamente per il sostegno dal punto di vista professionale, ma soprattutto per il conforto morale. Ringrazio calorosamente tutte le manifestazioni di solidarietà che mi sono arrivate da tutte le istituzioni e infine porgo un ringraziamento particolare a tutti i miei colleghi, genitori ed alunni che mi hanno manifestato il loro affetto".

Commenti
Claudia

Che belle parole. Anch'io la penso così. Collega, sei grande

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