Cid, i sindacati attendono il confronto: «Tra i temi ci sono part time e premio»
L'incontro potrebbe svolgersi verso la metà del mese di ottobre
In Cid, dopo lo sciopero di luglio promosso dalla Cgil e dalla Cisl, che ha coinvolto un ampio numero di lavoratori, le attività dei sindacati sono continuate. Tutte con l’obiettivo di arrivare ad un risultato condiviso con l’azienda che vada incontro alle richieste dei circa 200 dipendenti dell’azienda saluggese da anni nelle mani dei turchi.
Cid, i sindacati attendono il confronto: «Tra i temi ci sono part time e premio»
«Dopo lo sciopero del 25 luglio, abbiamo rincontrato i rappresentanti dell’azienda – spiega il sindacalista della Cgil Maurizio Angelone – In questa occasione è stata ribadita la necessità di rivedere il prospetto del premio di partecipazione e così altri aspetti del contratto. Proposte che abbiamo studiato molto bene e che abbiamo illustrato durante il confronto al quale avrebbe dovuto farne seguito un altro. Ma da quell’incontro, non abbiamo avuto più notizie dall’azienda tant’è che, superata l’estate, abbiamo nuovamente convocato i lavoratori venerdì scorso per spiegare loro, appunto, che non avevamo più avuto notizie in merito alla trattativa dall’azienda. Ma proprio mentre eravamo in assemblea, ci è giunta la richiesta di incontro per la metà del mese di ottobre».
Richieste nate dal confronto con i dipendenti dell’azienda
«Tra i punti per noi importanti, che sono oggetto di contrattazione, c’è appunto il premio di partecipazione, abbiamo chiesto delle migliorie economiche oltre alla modifiche dei tempi, dell’impianto e della sua raggiungibilità. Un accordo valevole per tutte le categorie, dagli operai ai quadri.
Il secondo aspetto invece riguarda la richiesta del part time: chiediamo che l’azienda permetta ad una percentuale precisa di lavoratori di poterlo ottenere favorendo quelle persone che vivono situazioni particolari, come genitori anziani a carico e figli con disabilità. Inoltre, a differenza di quanto previsto dal contratto, abbiamo proposto di togliere la clausola “Salvo esigenze tecniche di produzione” che non ha un valore specifico nella richiesta di questo orario ridotto. Materie che discuteremo nell’incontro che verrà convocato con il nuovo responsabile delle risorse umane».
Tutte richieste, quelle proposte all’azienda, che Angelone ci tiene a precisare nate dal confronto con i dipendenti dell’azienda che ad oggi non vive un momento di crisi tant’è che non si parla né di esuberi, né di cali di commesse: «Le commesse viaggiano a corrente alternate ma non c’è alcuna problematica che ci faccia preoccupare. Certo bisogna considerare che si tratta di un’azienda turca, che non ha alcuna origine europea tant’è che alcuni anni fa, voci mai ufficializzate, aveva fatto anche pensare ad un trasferimento della produzione dettato dal fatto che la Turchia avrebbe offerto gratuitamente un’area affinché questa diventasse area produttiva. Ma di questo, appunto, non c’è mai stata nessuna notizia comunicataci, dunque siamo tranquilli che per il momento la situazione è tranquilla a Saluggia».