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Sono i 4,7 miliardi di euro in favore del biometano che fanno gola alle società. Senza gli incentivi nessuno realizza questa tipologia di impianti. Tale circostanza dovrebbe farci riflettere, e molto. Se, come raccontano, è tutto così interessante e meraviglioso: metano a gogò e pure ingenti quantitativi di “ottimo” ammendante o fertilizzante, perché nessuno si cimenta nell’impresa senza incentivi? La risposta è semplice: le rese sono talmente basse che il rischio di produrre meno energia di quella che si consuma per sostenere l’impianto è molto alto. Un vero e proprio attentato all’ambiente! Purtroppo il fallimento energetico è mascherato dagli incentivi. E’ sufficiente che la società produca bilanci energetici gonfiati nella parte produzione e minimizzati nella parte dei consumi, tanto per farsi approvare il progetto, e il gioco è fatto. Sul digestato, che sarebbe un ammendante/fertilizzante, sarebbe da aprire un intero volume di riflessione. Ricordo solo che il digestato è classificato rifiuto, l’UE per risolvere il problema (convertirlo cioè in fertilizzante) commissionò una ricerca (Progetto VAWALUE). La soluzione non è mai stata trovata e allora ecco che il problema irrisolto è stato riversato sugli Stati. Concludo ricordando che l’Italia, secondo il CEER (Council of European Energy Regulators) - un’agenzia europea, è lo stato europeo (e del mondo) che più incentiva le biomasse. Siamo i più furbi del Pianeta o i più irresponsabili?