CRESCENTINO

Cittadinanze facili, revocati i domiciliari ai due impiegati

Il sindaco ha ricevuto la comunicazione su Annalisa Aresi e Stefano Masino nella mattinata di venerdì 11 giugno 2021.

Cittadinanze facili, revocati i domiciliari ai due impiegati
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Cittadinanze facili, revocati i domiciliari ai due impiegati del Comune di Crescentino. Il sindaco ha ricevuto la comunicazione su Annalisa Aresi e Stefano Masino nella mattinata di venerdì 11 giugno 2021.

Cittadinanze facili

Il 14 ottobre del 2020 è una data che Crescentino non dimenticherà molto facilmente. Una data che certamente gli Amministratori comunali e i dipendenti di Palazzo Caretto ricorderanno bene. E’ mattina presto quando le volanti della polizia «occupano» il salotto della città ed entrano negli uffici. Da lì a poche ore si scopre che i poliziotti stavano dando esecuzione all’operazione «Praemium» che aveva portato a due misure cautelari ai domiciliari Stefano Masino, 49 anni, e Annalisa Aresi, 54, accusati di essere ingranaggi non marginali di un meccanismo in grado di creare «cittadinanze facili» con un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
Quasi otto mesi di arresti domiciliari per Masino e Aresi, dipendenti dell’ufficio anagrafe del Comune di Crescentino, accusati di associazione a delinquere pe corruzione, peculato, falso, violenza privata.

Revocati i domiciliari ai due impiegati

Da venerdì scorso, però, la misura cautelare degli arrestati domiciliari è stata revocata ad entrambi come conferma lo stesso primo cittadino Vittorio Ferrero che mercoledì scorso ha testimoniato nel corso dell’udienza al Tribunale di Vercelli: «Credo che questo procedimento rientri nel sereno percorso processuale. Siamo un paese fondato sulla giustizia e il garantismo, questo provvedimento non mi desta nessuna preoccupazione.
Io durante l’udienza ho testimoniato i fatti a me conosciuti. Ribadisco che il Comune si è costituito parte civile perché questa vicenda ci ha arrecato dei danni enormi, anche dal punto di vista economico per il nostro Comune che vede ancora oggi la presenza di una ditta esterna nel gestire il servizio.
Io comunque sono sereno perché qualcuno dovrà valutare le colpevolezza, non spetta certamente a me farlo.
Per quanto riguarda la revoca dei domiciliari e il loro ritorno in Comune, in questo momento abbiamo ritenuto necessario provvedere alla sospensione dei due dipendenti dal lavoro perché non ci sono uffici adatti alla loro collocazione. Si tratta di un provvedimenti a tutela di tutti, anche dei due interessati. Inoltre, non possono essere ricollocati nel loro ufficio».

 

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