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Colto da un malore alla guida, muore poco dopo in pronto

Ruggero Melis era da anni volontario della Croce Rossa di Saluggia

Colto da un malore alla guida, muore poco dopo in pronto
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Colto da un malore alla guida, muore poco dopo in pronto. La comunità piange Ruggero Melis, meglio conosciuto come Gerry.

Colto da un malore alla guida, muore poco dopo

E’ il primo pomeriggio di lunedì scorso quando in corso Galileo Ferraris a Chivasso un uomo al volante della sua auto finisce fuori strada. Immediato l’arrivo dei soccorsi, due ambulanze della Croce Rossa e una squadra dei vigili del fuoco. Fondamentale l’intervento dei sanitari che hanno rianimato l’uomo e l’hanno trasportato d’urgenza al Pronto soccorso cittadino. Una volta giunto al nosocomio, però il suo cuore ha nuovamente smesso di battere. Inutile l’intervento dei medici. Ruggero Melis, meglio conosciuto come Gerry, si è spento lasciando un grande vuoto all’età di 63 anni.

Grande volontario e Alpino

Classe 1960, Maresciallo degli Alpini in congedo, abitava da moltissimi anni in Piemonte, più precisamente a Saluggia.

Ruggero, infatti, era giunto dalla Sardegna a Chivasso per espletare il servizio militare nel Reggimento Genio Ferrovieri dell’Esercito Italiano. Poi, aveva scelto la carriera militare negli Alpini. E, nel suo lungo curriculum lavorativo, compaiono anche alcune missioni all’esterno, tra cui il Kosovo.
Un uomo che, anche raggiunta la pensione, è rimasto al servizio dei cittadini, di chi aveva più bisogno.
Era, infatti, una presenza costante del gruppo Alpini di Saluggia. Un gruppo che lo ricorda con profondo affetto e che si stringe al dolore della sua famiglia.

«Era sempre presente ai nostri eventi, dalle commemorazioni ai raduni, senza dimenticare gli appuntamenti più ludici» ricorda il gruppo Alpini di Saluggia. Con gli amici delle Penne Nere stava organizzando la gita ad Aosta in occasione del raduno.

Ruggero era anche tra i volontari della Croce Rossa saluggese. Il suo grande cuore, infatti, lo aveva spinto a svolgere anche questa attività di volontariato con la moglie Franca. Era tra gli autisti del gruppo guidato da Paolo Rizzo. Ruggero non si era mai tirato indietro, nulla lo fermava. Quando c’era bisogno, indossava la divisa rossa e arrivava in ogni situazione.

Una persona solare e disponibile, sempre pronto a prestare il proprio tempo per aiutare il prossimo. Un uomo che ha lasciato il segno e che nessuno potrà mai dimenticare.

Ruggero con la sua scomparsa improvvisa lascia un grande vuoto nella vita della moglie Franca, delle figlie Manuela e Alessandra e degli adorati nipoti Giada e Omar.

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