L'operazione

Commercio illegale di cani ed estorsione: tre arresti a Chivasso

Sequestrati 442 mila euro, una unità immobiliare, un autoveicolo e più di cento esemplari di cani. Le accuse sono gravissime

Commercio illegale di cani ed estorsione: tre arresti a Chivasso
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I Carabinieri del CITES di Torino hanno eseguito, all'alba di oggi, tre ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ivrea nei confronti di tre chivassesi.

Commercio illegale di cani ed estorsione: tre arresti a Chivasso

I reati ipotizzati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione illegale di animali da compagnia, maltrattamento e uccisione di animali, frode nell’esercizio del commercio, falsità ideologica, omessa denuncia e truffa.  Ai tre soggetti sono inoltre contestati, in concorso, i reati di estorsione aggravata, usura, furto, sottrazione di beni sottoposti a sequestro, autoriciclaggio, sostituzione di persona, detenzione di specie ricomprese nell’allegato a del reg. ce 338/97 e smi (legge 150/92).

Sequestrati 442 mila euro

Le attività hanno previsto inoltre l’esecuzione di misure patrimoniali, con conseguente sequestro di 442 mila euro, un immobile, un autoveicolo e 114 cani.

Operazione Banda Bassotti

L’indagine, denominata “Operazione banda bassotti”,  è il risultato di un'articolata e complessa attività investigativa condotta dal Nucleo CITES  dei Carabinieri Forestali di Torino, mediante la quale veniva portata alla luce, esaltandone le condotte penalmente rilevanti, la sussistenza di uno “stabile” sodalizio criminale.  Tramite le attività di perquisizione eseguite nell'ultimo anno presso la base operativa sita in frazione Boschetto di Chivasso e presso gli studi di medici veterinari liberi professionisti, indagati nell’ambito del medesimo procedimento penale, erano stati rinvenuti e posti in sequestro fattrici e cuccioli di cani destinati al commercio illegale, documentazione sanitaria e fiscale, assegni e denaro contante (10.000 euro).

Un anno di indagini

L’attività investigativa, avviata nel mese di settembre 2023 sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea, ha consentito di acquisire un quadro indiziario grave, condiviso dal GIP nella suindicata ordinanza restrittiva. Le attività investigative hanno consentito di rilevare un giro di affari di diverse centinaia di migliaia di euro, frutto della vendita illegale di cuccioli di cane, privi della documentazione attestante la razza dichiarata.

Estorsione aggravata

Le attività investigative hanno consentito, inoltre, di accertare quale profitto illecito del reato di estorsione aggravata la somma di circa 214 mila  euro.

Commenti
Tiziana Lala'

Che schifo, lucrare sulla pelle di povere creature innocenti. Altro che arresti domiciliari, chiuderli in una gabbia al freddo a pane e acqua ogni tanto. Ci sono veterinari implicati in questo orribile traffico, che vergogna loro che dovrebbero curare gli animali. L'uomo e' la bestia piu' schifosa

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