Comune blocca i lavori all'ex Casanova: "Sono abusivi"

Sul caso interviene anche il sindaco Borasio.

Comune blocca i lavori all'ex Casanova: "Sono abusivi"
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Comune blocca i lavori all'ex Casanova, il sindaco di Verolengo Luigi Borasio dopo il provvedimento ha spiegato: "Sono abusivi".

Ex Casanova, il passato

E’ stato il luogo dove molte coppie di sposi hanno festeggiato il loro matrimonio, dove tante leve si sono ritrovate per pranzi o cene. Ma anche la location di battesimi, prime comunioni o cresime, o per semplice rimpatriate tra amici. Un locale dove la sera ci si poteva ritrovare anche solo per bere una bevanda. Un luogo, insomma, dove sono passate migliaia di persone che ancora portano nel cuore quella bellissima villa davanti alla stazione ferroviaria. Stiamo parlando del Casanova di Verolengo.
Ma il Casanova, come ormai tutti sanno, da anni è chiuso. Da anni non ospita più feste e banchetti. Un luogo che però è ancora vivo nei ricordi di moltissimi verolenghesi e non.

Bloccati i lavori

E, in quel luogo con un grande potenziale, c’è chi ha visto un futuro. Due imprenditori, infatti, in passato hanno scelto di acquistarlo e trasformarlo in una struttura ricettiva con piscina. Un progetto che era giunto anche in Commissione edilizia e che nella realtà aveva iniziato a prendere forma perché nella villa erano partiti dei lavori. Impossibile non notarli, infatti. Erano presenti una squadra di operai che, senza sosta, realizzavano il progetto ideato dai titolari. Ma ad un certo punto, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto i lavori erano stati sospesi. Perché? A spiegarlo è il primo cittadino del Comune di Verolengo Luigi Borasio: «Abbiamo verificato che la proprietà stava svolgendo i lavori senza nessuna autorizzazione del nostro ufficio tecnico. Così abbiamo provveduto emanando un’ordinanza di sospensione dei lavori. I tecnici, infatti, avevano appurato che erano stati effettuati degli abbattimenti e delle costruzioni non autorizzate. Dunque non si poteva prendere altra strada. Ora la proprietà dovrà regolarizzarsi per procedere con i lavori e naturalmente pagare le sanzioni previste dalla legge. In definitiva si tratta di un abuso edilizio».
L’ordinanza, emanata dall’ufficio tecnico, ha dunque fermato il cantiere e ora toccherà ai titolari dell’immobile scegliere quale strada proseguire, se riprendere i lavori per portare a termine il progetto oppure se abbandonare l’ipotesi.
Certo, Verolengo si augura che la prima ipotesi sia quella corretta così anche nel capoluogo si potrà godere di una struttura ricettiva di un certo valore.

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