E' VERCELLESE

Confiscati beni artistici ed archeologici ad un collezionista per 80 mila euro

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vercelli, erano scaturite da numerose segnalazioni pervenute ai Carabinieri del TPC dall’ambiente culturale locale.

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Un collezionista vercellese deteneva pezzi derivanti da furti di affreschi ed altre opere d’arte, nonché reperti archeologici detenuti illecitamente spiegano i colleghi di PrimaVercelli.it.

Confiscati beni artistici ed archeologici

Questo è emerso, con conseguente confisca di 80.000 euro di valore, da una laboriosa inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Fra gli oggetti una prestigiosa collezione di monete antiche, numerosi reperti archeologici e due affreschi dei secoli XVI e XVII.

Una collezione privata del valore di oltre 80.000 euro, che è stata confiscata e restituita allo Stato al termine di un procedimento penale che ha definito illecita la raccolta dei beni culturali sequestrati ad un privato collezionista vercellese.

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vercelli, erano scaturite da numerose segnalazioni pervenute ai Carabinieri del TPC dall’ambiente culturale locale che riferivano sulla presenza di una considerevole raccolta di beni archeologici e numismatici non corredati da una idonea documentazione di provenienza.

I conseguenti accertamenti e le ispezioni condotte dai militari e dai funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, hanno permesso di appurare l’effettiva assenza di legittimi titoli di possesso della collezione accumulata negli anni da un appassionato cultore, recentemente scomparso.

Un vero tesoro

Nella collezione sono state rinvenute oltre 600 monete antiche in bronzo, lega di rame e argento di ambito siceliota, siculo-punico, celtico, romano e bizantino. Tra queste sono stati rinvenuti anche alcuni gruppi numismatici di particolare importanza in alcuni casi ancora con le tipiche incrostazioni dei reperti provenienti dal sottosuolo:
dodici bronzi emessi dai Cartaginesi in Sicilia (IV-III secolo a.C.), sette dracme in argento di ambito celtico-padano -di cui cinque del tipo attribuito ipoteticamente alla tribù dei Libui di Vercelli (IV-III secolo a.C.)- uno statere in oro del tipo “Regenbogenschüsselche” dei Vindelici di Baviera (II secolo a.C.), noto da numerosi rinvenimenti nel vercellese, e 79 antoniniani degli imperatori militari del III secolo d.C.

I reperti archeologici

Sono stati confiscati anche 22 reperti archeologici, in gran parte ceramiche provenienti da contesti funerari di epoca compresa tra VIII e IV secolo a.C., originari da diverse aree della penisola italica, ma prevalentemente dall’area centro-meridionale, oltre a due anfore da trasporto, una lucerna romana e una scodella in ceramica graffita medievale, unico manufatto di probabile provenienza locale.

Tra questi sono un’urna biconica villanoviana con scodella-coperchio (IX-VIII secolo a.C.) e alcuni vasi etruschi in bucchero (un kantharos e tre calici del VII secolo a.C.).

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