Conflitto in Siria, la maggioranza e il centro sinistra di Chivasso scrivono al Premier Conte
Le forze politiche che lo sostengono intendono promuovere ogni possibile iniziativa volta a ripristinare la pace e garantire i diritti civili in un’area da anni martoriata dalla guerra.
Conflitto in Siria, la maggioranza guidata dal primo cittadino Claudio Castello e il centro sinistra di Chivasso scrivono al Premier Conte.
Conflitto in Siria, Chivasso in campo
L'Amministrazione comunale di Chivasso visto il perdurare del conflitto nel Nord della Siria determinato dall’invasione dell’esercito turco, ha scelto di sostenere e promuovere ogni possibile iniziativa volta a ripristinare la pace e garantire i diritti civili in un’area da anni martoriata dalla guerra. Invitano le altre forze politiche, le associazioni chivassesi e i singoli cittadini a far propria la lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché, in sinergia con gli altri paesi europei, metta in campo azioni concrete volte a far cessare le operazioni belliche. La lettera firmata può essere inviata, anche da casella non certificata, all’indirizzo mail presidente@pec.governo.it
La lettera inviata al Premier
I firmatari della missiva inviata al Premier Conte sono il Sindaco di Chivasso Claudio Castello, ilPresidente del Consiglio Comunale Giovanni Pipino, gli Assessori della Giunta Comunale Domenico Barengo, Chiara Casalino, Pasquale Centin, Tiziana Siragusa, i Consiglieri Comunali Claudia Buo, Annalisa De Col, Antonio Marino, Alfonso Perfetto, Cristina Peroglio, Domenico Scarano, Giovanni Scinica, Anna Trono, Serena Verdini, il Segretario del Partito Democratico di Chivasso Massimo Corcione, il Coordinatore della lista Chivasso Solidale Giovanni Mastroleo e il Coordinatore della lista Liberamente per Chivasso Lorenzo Castellani.
Il testo della lettera:
"Gentile Presidente,
vogliamo esprimere la nostra ferma condanna per l’attacco militare avviato dall’esercito turco nell’area del Nord Est della Siria, con bombardamenti sulle principali città al confine turco siriano che stanno causando vittime e numerosi feriti fra la popolazione civile. Dietro il paravento della lotta al terrorismo il Governo turco non nasconde come il suo vero obiettivo sia quello di cancellare o ridimensionare fortemente le zone di autogoverno che le forze curde hanno realizzato nel nordest della Siria. Dietro l’aggressione turca si legge un tentativo di pulizia etnica di quella regione a danno principalmente della popolazione curda ma non solo, che la comunità internazionale deve assolutamente impedire. È fondamentale evitare una nuova catastrofe umanitaria, senza contare che l’intervento turco rischia di ridare fiato alle forze di Daesh e fare nuovamente precipitare la regione in un conflitto destinato ad allargarsi e a far sentire i suoi effetti anche in Europa. È noto infatti l’impegno della resistenza curda che ha permesso la sconfitta, per tutti noi, dei veri terroristi e cioè l'esercito Isis grazie anche all’impegno attivo delle donne nel corso della guerra, un impegno che ha creato le condizioni per un ruolo nuovo della presenza femminile nell’area. Chiediamo quindi che il nostro Governo si muova attivamente a livello internazionale per bloccare questo nuovo fronte di guerra non limitandosi a semplici dichiarazioni di intenti, ma realizzando insieme agli altri Paesi europei azioni concrete per far cessare al più presto le operazioni belliche nell’area e garantire i diritti civili e politici degli abitanti del nordest siriano".
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