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Consigliere denunciato dal sindaco: scoppia il caso

Le parole di Flavio Ranalli.

Consigliere denunciato dal sindaco: scoppia il caso
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Tra coloro che dicono no all’abbattimento e ricostruzione della scuola dell’infanzia Ortensia Marengo di Cigliano c’è anche il consigliere d’opposizione Flavio Ranalli.

Ranalli contro l'abbattimento dell'asilo

«La relazione presentata durante il Consiglio comunale non ha nulla di tecnico che definisca che l’immobile debba esser abbattuto – spiega Ranalli – C’è si un relazione del laboratorio analisi sul materiale utilizzato ma non c’è nessuna verifica o calcolo effettuato sulla scuola. E’ solo una serie di impressioni sulla base delle immagini che il Comune ha consegnato allo studio che ha effettuato l’analisi. Uno studio che è costato 50 mila euro, un consulto su cosa si può fare in base alle proposte giunte dell’Amministrazione. L’ennesimo studio, dopo quelli già effettuati dai professionisti Audenino e Furno. Elaborati quest’ultimi che vorrei capire perché sono stati messi in dubbio dalla Giunta: che competenze hanno loro per dubitare di quanto detto dai due professionisti, soprattutto visto che Furno lo hanno proposto loro come luminare del settore?
L’elaborato che hanno presentato in Consiglio e che non voglio divulgare alla popolazione certamente non porta alle conclusioni che hanno tratto loro, per questo non vogliono farlo vedere ai cittadini».

Consigliere denunciato, la replica

E proprio per leggere questa documentazione, Ranalli è stato denunciato dal sindaco Diego Marchetti per interruzione di pubblico servizio.

«I fatti sono andati diversamente da quanto raccontato dal sindaco – tuona Ranalli – Dopo tre giorni che attendevo di poter entrare in possesso della relazione, mi sono recato in Comune. Quando il responsabile del servizio mi stava consegnando la documentazione, mi ha prima presentato un foglio nel quale dichiaravo di non divulgare a terzi lo studio. Io non ho voluto firmarlo perché io ero intenzionato a portarla da altri esperti per avere una valutazione. A quel punto ho chiesto di poterla leggere, visto che sono un consigliere comunale. E mi è stato riconosciuto questo diritto ma, sempre il responsabile del servizio, ha voluto che lo facessi di fronte a lui, nel suo ufficio. Così mi sono messo lì e ho iniziato a leggere. Ma lui continuava a dire che non poteva lavorare, che era interruzione di pubblico servizio. A quel punto, ho chiamato il 112, chiedendo l’intervento dei carabinieri. E anche lui ha chiamato il Maresciallo che è giunto in Municipio. Io ho voluto solamente che il responsabile dichiarasse che fosse stato lui ad impormi di leggere i documenti nel suo ufficio. Poi, avendo terminato la lettura di quanto fosse di mio interesse, mi sono congedato.
Dunque non è stato il sindaco a chiamare i carabinieri, anche perché lui è arrivato solo quando i carabinieri erano stati avvisati. Prima lui non c’era».

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