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Contenimento dei cinghiali: "Servono più figure professionali pubbliche"

Il grido di CoAARP: «Ancora una volta la Giunta regionale ignora le richieste di agricoltori ed enti provinciali».

Contenimento dei cinghiali: "Servono  più figure professionali pubbliche"
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«Anche questa volta gli amministratori non hanno perso l’occasione per rimangiarsi le promesse annunciate, trincerandosi dietro un finto rigore di bilancio». Con queste parole il Comitato CoAARP chiede a gran voce, fin dalla sua costituzione, l’assunzione di Guardie Faunistico-Ambientali Regionali per il potenziamento dell’attuale organico al fine di gestire professionalmente la fauna selvatica, senza delegare ai privati i cui interessi non sempre convergono con gli obiettivi fissati. Ad oggi, infatti, questo organico è ridotto a pochissime unità.

Contenimento dei cinghiali

Si è a conoscenza che sul territorio è dislocato anche un discreto numero di carabinieri forestali, i quali non sono abilitati e formati per eseguire direttamente gli abbattimenti. CoAARP propone di far rientrare tra le mansioni di queste figure l’installazione e la gestione di recinti di cattura sia su proprietà demaniali sia private, soprattutto in quelle aree di territorio in cui questi strumenti sono scarsamente adottati. «A dicembre 2021 la Regione aveva approvato il fabbisogno indicato dalla Città Metropolitana in 14 agenti aggiuntivi, da sommarsi ai 19 già presenti (di cui solo 4 impegnati sull’abbattimento dei cinghiali), ma la Giunta regionale ha ritenuto di non dar seguito a questo impegno. - Dice il comitato CoAARP - Analoghe richieste arrivano anche da altre province. Anche l’emendamento al bilancio di previsione 2022 della Regione Piemonte presentato dalla minoranza, che mirava ad aumentare le risorse per l’assunzione di operatori faunistico-ambientali da parte delle Province e della Città Metropolitana di Torino per un importo di 3 milioni di euro è stato bocciato. L’assunzione di queste figure è funzione conferita dalla Regione, quindi necessita inderogabilmente dello stanziamento di fondi regionali per essere attuata».

"Servono più figure professionali pubbliche"

 

Nel 2021 si sono superati i 5 milioni di euro di danno periziato e al solo costo di 1 milione si sarebbero potuti assumere 25 agenti provinciali. Com’è stato possibile non riuscire a trovare la copertura necessaria in un bilancio regionale di circa 20 miliardi di euro per finanziare una proposta quantificabile nello 0,015% del bilancio stesso». «Proposta alla Giunta Regionale la creazione della figura del Professional hunter (cacciatore professionista), trasformando l’attività venatoria in un mestiere. - Affermano da CoAARP- Tra le proposte vagliate c’è l’ipotesi di finanziare con fondi pubblici gli abbattimenti svolti da queste figure istituendo una taglia per ogni capo abbattuto». CoAARP ribadisce che la gestione del contenimento deve essere scissa dall’attività venatoria. «Pare proprio che apparentemente non ci sia via di uscita per svincolarsi dalla cupola gestionale di un certo segmento del mondo venatorio, il quale continua a godere indisturbato delle disponibilità delle proprietà private altrui per fini hobbistici senza portare alcun giovamento a chi vive professionalmente dei frutti del territorio. La politica pare disposta a calpestare il grido di aiuto levato dagli imprenditori agricoli per continuare a mantenere i privilegi di una lobby che, evidentemente, è elettoralmente più interessante. - Concludono - Questa promiscuità ha creato un vero e proprio sistema identificabile con il termine “cinghialismo”. L’affidamento esclusivo della gestione alle ATC e CA ormai perdura da oltre 40 anni, durante i quali si è rivelato ampiamente il totale fallimento gestionale. Infatti, nel segno di un hobby molto costoso, a pagarne il prezzo è l’habitat naturale e il territorio rurale dove gli imprenditori agricoli si vedono costretti, loro
malgrado, ad abbandonare i territori impossibilitati a ricavare un reddito sostenibile dal proprio lavoro».

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