MONTANARO

Conti Felice Bau, l'avvocato: "Pignorati, devono risarcire un'educatrice"

L'intervento di Luca Tommaso Calabrò dello studio legale Calabrò.

Conti Felice Bau, l'avvocato: "Pignorati, devono risarcire un'educatrice"
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Conti Felice Bau di Montanaro, l'avvocato Luca Tommaso Calabrò dello studio legale Calabrò: "Pignorati, devono risarcire un'educatrice".

Conti Felice Bau

Solo la scorsa settimana un volontario dell’associazione Felice Bau di Montanaro aveva portato alla ribalta la situazione economica di questa pensione per cani segnalando che i conti erano stati svuotati ma che i responsabili erano già stati denunciati.
Una disamina dei fatti che però non coincide con quella del legale Luca Tommaso Calabrò dello studio legale Calabrò, difensore del creditore dell’associazione.
E’ proprio lui che, dopo aver letto quanto dichiarato dal volontario spiega la vicenda, illustrando che non si è trattato di nessun illecito da parte sua ma bensì di un’azione intrapresa a fronte di una sentenza del Tribunale di Ivrea.

"Pignorati, devono risarcire un'educatrice"

«In primo luogo segnalo che il sedicente volontario intervistato, Sergio, si chiama come il Presidente dell’Associazione Felice Bau: ci auguriamo si tratti di una coincidenza ma, visto il tenore dell’intervista, nutriamo seri dubbi. Se così fosse, sarebbe un fatto gravissimo. - spiega l’avvocato - Nel merito occorre evidenziare che i conti dell’associazione sono stati pignorati in forza di una sentenza del Tribunale di Ivrea del luglio 2020 che ha condannato l’associazione stessa a risarcire il danno patito dalla mia assistita, una educatrice cinofila che nel 2015 venne azzannata e ferita all’interno della struttura, riportando gravi conseguenze.

Da allora l’associazione non ha mai preso contatti per valutare una soluzione conciliativa e non risulta neppure che abbia una polizza assicurativa, nonostante il rischio che ogni giorno corrono volontari, visitatori ed educatori.

Devo inoltre rilevare che, sebbene ad oggi non sia pervenuta la dichiarazione della banca, pare che in realtà sul conto della Felice Bau ci fosse al più qualche centinaia di euro. In questo caso verrebbe da chiedersi come si faccia a sostenere un canile di quelle dimensioni con questi fondi e dove siano finite tutte le risorse di cui si parla nell’intervista, utili alla sopravvivenza del canile.

La vicenda ci amareggia molto, non solo giudizialmente. La mia assistita, come del resto il sottoscritto, ama profondamente gli animali e sentirsi definire avida e senza scrupoli nei confronti dei cani già costretti a vivere senza l’amore di una famiglia aggiunge dolore al danno. Senza contare che le dichiarazioni rilasciate potrebbero esporre a rischi per la propria incolumità la ragazza, già destinataria di commenti ingiuriosi a seguito del post pubblicato su Facebook.

Spero davvero si faccia chiarezza e mi auguro che l’intervista non sia una trovata per ottenere donazioni e farsi pubblicità. Sarebbe davvero squallido».

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