SICUREZZA

Controlli anti Coronavirus, il sindaco: "Li fermo, sono inutili"

La scelta dopo che è entrato in vigore il nuovo decreto.

Controlli anti Coronavirus, il sindaco: "Li fermo, sono inutili"
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Controlli anti Coronavirus, il sindaco di Cigliano Diego Marchetti ha preso una decisione: "Li fermo, sono inutili".

Controlli anti Coronavirus a Cigliano

Siamo abituati ad un Diego Marchetti grintoso e deciso, che non si fa piegare da nulla. Il sindaco che invece abbiamo sentito lunedì 4 maggio, cioè il primo giorno della Fase 2 del Coronavirus Covid19, è sconfortato dal nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Un Marchetti dunque diverso dal solito anche nella sue parole: «Con questo decreto che dà il via alla Fase 2, Conte ha dato il via libera a chiunque di circolare. Ogni scusa è buona per uscire. Quando lunedì mattina abbiamo svolto i controlli abbiamo fermato diverse persone. C’è chi stava andando da un proprio congiunto, chi dal papà o dai figli o ancora chi a far la spesa. Tutto lecito grazie alle direttive del Premier. Dunque, dopo quella mattina ho deciso che non ci saranno più posti di blocco, che non farò più controlli in tal senso perché le persone hanno tutte una scusa valida, non si può mica verificare quale congiunto o parente vanno a trovare, per la privacy.
La trovo una scelta non sbagliata, sbagliatissima perché il traffico e le persone in giro sono aumentati.
Siamo passati da un “tutti i casa” a un “tutti in giro”, non c’è stata una via di mezzo, se così fosse stato sarebbe stato accettabile. Invece no, via libera... anche al virus. Io, infatti, non voglio portare sfortuna, ma sono certo che i casi positivi, oggi 25 a Cigliano, aumenteranno nei prossimi dieci giorni e ho paura che saremo punto a capo. Ho paura da sindaco di questa scelta e sono terrorizzato come semplice cittadino».
Marchetti è deluso dalle scelte di Roma, e non può far nulla per bloccare queste persone a zonzo.

Sanzioni a chi non indossa la mascherina

«Quello che ho imposto ai vigili è di controllare e sanzionare tutti coloro che entrano in un’attività, che sia il supermercato che sia un tabaccaio, senza mascherina. Visto che la legge lo impone, devono indossarla».
Ma Marchetti anche sulla scelta di riaprire le attività non è contento: «Non capisco perché un dentista possa operare all’interno di una bocca di un paziente e un parrucchiere invece non possa lavorare sulla testa di un cliente (lo farebbe anche da dietro non direttamente sul volto). E non sono d’accordo neanche sulla scelta di bloccare le estetiste ma autorizzare i fisioterapisti. Lavorano tutti i corpi delle persone. E poi ancora che differenza c’è tra chi vende abiti per bambini a chi vende quelli per gli adulti. Veramente non capisco il senso di queste discriminazioni. Per far si che la gente non esca? No, perché la gente esce perché ora si può dicono anche se non è così perché il virus c’è ancora. Ripeto, questa scelta del Governo non la condivido e per quanto è in mio potere ancora ho deciso di non aprire ancora».

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