Coronavirus, i carabinieri: "Basta uscire, saremo costretti a denunciarvi"

Dopo il Decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.

Coronavirus, i carabinieri: "Basta uscire, saremo costretti a denunciarvi"
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Coronavirus, i carabinieri non riescono a far capire alle persone l'importanza dello stare a casa e così spiegano: "Basta uscire, saremo costretti a denunciarvi".

Coronavirus, il decreto

Il Decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte autorizza si gli spostamenti ma solamente se sono comprovate esigenze lavorative, se ci si trova di fronte a situazione di necessità, se è per motivi di salute o ancora per il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza. Per tutti gli altri casi è necessario rimanere a casa.

Peccato che queste indicazioni troppo spesso non vengano rispettate. E ora a lanciare l'appello sono anche i carabinieri.

I carabinieri: "Basta uscire, saremo costretti a denunciarvi"

Da quasi una settimana, ormai, le forze di polizia e le forze dell'ordine stanno controllando coloro che incontrano per strada. E ancora troppo spesso ci sono persone che escono per futili motivi. E ora, dopo giorni e giorni di controlli, i carabinieri spiegano anche suoi social:

"Nonostante gli avvisi, i post sui social, le news su tutti gli organi di stampa, si continua a NON capire che bisogna stare in casa ed uscire solo per esigenze indifferibili.
Si può uscire per fare attività motorie: va bene per le passeggiate, ma da soli o con familiari conviventi. NON DOVETE andare a chiacchiere e fare comunella in mezzo ai campi, il rischio contagio esiste anche all'aperto e, anche per giovani e giovanissimi, i figli vanno tenuti a casa. Non possiamo continuare a ripetere quali sono le regole da rispettare, ci troveremo costretti a procedere a denunce penali a carico di chi verrà colto in giro senza reali motivazioni (art.650 C.p.).
Rammento a tutti che in caso di autocertificazioni mendaci, ovvero con motivazioni false, si configura il reato di cui all'art. 495 C.p. (Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona è punito con la reclusione da uno a sei anni.)

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