IL CASO

Coronavirus, ospedale di Settimo senza mascherine, gliele porta il Comune

Il polo sanitario di via Santa Cristina da alcuni giorni ha aperto il reparto Covid-19, ma c’è preoccupazione per il personale.

Coronavirus, ospedale di Settimo senza mascherine, gliele porta il Comune
Pubblicato:
Aggiornato:

Coronavirus, all’ospedale di Settimo le mascherine le porta il Comune. Il polo sanitario di via Santa Cristina da alcuni giorni ha aperto il reparto Covid-19, ma c’è preoccupazione per il personale. Come riporta PrimaSettimo.it.

Il reparto Coronavirus a Settimo

Martedì 24 marzo 2020 l’ospedale di Settimo ha aperto il reparto Coronavirus per pazienti positivi al tampone ma che non necessitano di terapia intensiva o subintensiva. Una decisione che arriva direttamente dalla Regione Piemonte e che ha visto la disponibilità di Società Saapa, Asl To4, e Cooperativa Frassati. Tuttavia, la mancanza di dispositivi di protezione individuale, necessari per fronteggiare la situazione, hanno generato preoccupazione tra il personale sanitario impiegato nella struttura.

All’ospedale di Settimo le mascherine le porta il Comune

Immediata la reazione dei sindacati che, nei giorni scorsi, hanno inoltrato una lettera alla cooperativa e alle istituzioni per segnalare la situazione. L’Amministrazione comunale, intanto, ieri mattina, martedì 24 marzo, ha consegnato all’ospedale del materiale per fronteggiare la mancanza di dpi: 1.500 mascherine Ffp2, 60 mascherine Ffp3, 1.800 guanti monouso, 60 camici medici monouso.

Inoltre, la Cisl, in collaborazione con il Comune di Settimo, ha aperto uno sportello telefonico per i lavoratori che si trovano ad affrontare l’emergenza Covid. Telefonando al numero 335 7787992 sarà possibile chiedere informazioni, segnalare e ottenere risposte alle tante domande che possono sorgere in termini di sicurezza sull’ambiente del lavoro. Lo sportello è attivo tutti i giorni (lunedì-domenica), dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.

La preoccupazione per il personale

Intanto, le organizzazioni sindacali hanno scritto al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, e all’assessore regionale alle Politiche Sociali, Chiara Caucino, per segnalare la situazione.
Seguici sui nostri canali