Costretti a chiudere la panetteria per il Covid19: «Prima la salute»
Così Andrea Morgani e Jessica Relino hanno dovuto fermarsi.
Hanno dovuto tenere abbassate le serrande del loro negozio di panetteria a Torrazza Piemonte per quindici giorni a causa del Covid19. Una chiusura obbligata non da qualche decreto firmato dal Premier Giuseppe Conte o da qualche ordinanza del Presidente Alberto Cirio, bensì dall’esito del tampone. Così Andrea Morgani e Jessica Relino, coppia nella vita e nel lavoro (gestiscono la panetteria di via Mazzini) hanno dovuto fermarsi.
Costretti a chiudere la panetteria per il Covid19
«Abbiamo deciso di chiudere il negozio venerdì 6 novembre a seguito del test sierologico parzialmente positivo – racconta Jessica Relino – A fronte di questo esame, ho dovuto sottopormi al tampone. E quindi dal momento in cui ho fatto il tampone non potevamo mettere a rischio la salute dei nostri clienti. Così abbiamo dovuto aspettare l’esito a casa, come da regolamento. È stata una sensazione strana perché vuoi fare la cosa giusta, essere corretta verso gli altri ed onesta, andando però anche contro i propri interessi. Sul momento sei in una centrifuga , non sapevamo bene cosa dovevamo fare, come comportarci, come fare la cosa giusta. Così abbiamo optato per la chiusura fino all'esito del tampone che è arrivato mercoledì 11 novembre. Era mattina. Appena visto il risultato mi sono rattristata perché era positivo. Nei giorni precedenti, infatti, cercavo di non pensarci molto, speravo fosse solo un brutto sogno e che potevamo tornare a lavorare. Invece no. È così da sabato 7 novembre siamo stati chiusi fino a lunedì scorso. Martedì 17 novembre ho fatto il secondo tampone e venerdì mi è stato comunicato l’esito: negativo. Fortunatamente siamo stati bene, non abbiamo avuto sintomi, se non io che ho avuto un mal di testa insistente per qualche giorno la settimana precedente. La quarantena è stata dura perché anche i contatti con mio marito Andrea erano pochi, cercavamo di stare separati il più possibile. Ma non avendo avuto sintomi lui non ha dovuto fare esami, solo distanza».
Le emozioni
«Queste due settimane devo dire che le abbiamo vissute tranquillamente, ci siamo godute queste ferie forzate dato che quest’estate abbiamo fatto i lavori in negozio (cambio del forno) e riposo ben poco. Così ne abbiamo approfittato anche per fare progetti, studiare nuovi prodotti da proporre in negozio, sperimentato e ci siamo goduti un po’ la casa e i nostri 4 gatti» spiega Relino.
"Prima la salute"
Una situazione non facile per questa giovane coppia che vive con la rendita della loro panetteria: «Si, per noi è stata dura perché appunto lavoriamo tutti e due nel panificio di mio marito. Senza entrate è dura, oltretutto questo mese ci sono scadenze importanti in termini fiscali. Non è facile. Ma teniamo duro, ogni cosa si risolve. Prima di tutto sempre la salute. Abbiamo avuto molta solidarietà da parte dei nostri clienti. Tramite Facebook e messaggi ci sono stati vicino, ci hanno confortato ed aiutato a rimanere forti. E anche a superare questa situazione. Anche la famiglia e gli amici ci hanno aiutato: se avevamo bisogno per la spesa o altre commissioni. Al giorno d'oggi è facile avere supporto con tutti i mezzi social che abbiamo a disposizione, quindi per fortuna in questi casi serve a non farti sentire solo».
Ma Relino sprona tutti a rispettare le regole: «Chiedo a tutti di resistere, di rispettare le poche semplici regole che ci hanno dato per il bene di tutti. Purtroppo va da persona a persona, noi siamo stati fortunati. Ho parenti che in questo periodo sono stati anche in ospedale e non è stato bello. Quindi per la vostra salute, della vostra famiglia e dei vostri cari, soprattutto i più anziani, facciamo attenzione. Finirà, ma per il momento comportiamoci in modo intelligente, non è il momento di fare i "ca..."».