SONO DI LIVORNO

Covid19, dopo tre mesi mamma e figlia si riabbracciano

Le tante emozioni vissute da queste donne in un periodo così difficile.

Covid19, dopo tre mesi mamma e figlia si riabbracciano
Pubblicato:
Aggiornato:

Ora che la grande paura è passata per il Covid19, dopo tre mesi di distanza forzata mamma Laura Pozzati ha potuto finalmente riabbracciare la figlia Roberta Broglia.

Covid19, dopo tre mesi mamma e figlia si riabbracciano

Ora che la grande paura è passata, dopo tre mesi di distanza forzata Laura Pozzati, la oss livornese che ha lottato contro il Coronavirus, ha potuto finalmente riabbracciare la figlia Roberta Broglia. «È stata dura anche perché sono figlia unica e non poterla raggiungere mi ha fatto stare male e provocato molta rabbia: il buon senso e il rispetto delle regole ha però prevalso e dunque ci siamo riabbracciate solo il 3 giugno scorso», racconta Roberta, che vive a Melzo, in Lombardia, dove fa l’impiegata.

La storia

L’incubo per Laura, che ha compiuto 60 anni lo scorso febbraio e lavora al reparto di traumatologica dell’ospedale di Vercelli dove sono risultate positive al Covid nove oss su undici, è cominciato il 19 marzo scorso con febbre e tosse: poi la situazione si è aggravata «non respirava bene, desaturava parecchio, alla fine ha chiamato il 118 e nelle notte tra il 25 e il 26 marzo, poiché non c’era più posto a Vercelli è stata ricoverata a Novara», racconta Roberta. Lì la Pozzati ha trascorso una lunga settimana, indossando gli occhialini con l’ossigeno, e nell’arco di pochi giorni i valori si sono normalizzati e si è ripresa in fretta. «Lei si è sentita fortunata perché quando è stata ricoverata ha visto situazioni molto dure e drammatiche intorno a lei. Noi in quei giorni ci siamo potute sentire solo via messaggio perché aveva molta tosse e parlare per lei era difficile». Per fortuna la situazione è migliorata parecchio, tanto che che, dopo due tamponi negativi, il 5 maggio la donna è tornata a lavoro. «Mia mamma è una “testona”, ha sempre avuto un carattere forte e ha affrontato molti momenti difficili e complicati nella vita: ha lottato a muso duro contro il Coronavurs e ha dimostrato ancora una volta di essere una leonessa», aggiunge Roberta, non trattenendo la commozione.

Il ritorno in Piemonte

L’emozione più forte e più attesa, le due donne l’hanno vissuta il 3 giugno scorso sotto gli occhi delle telecamere del Tg3 della Lombardia: quando è stato reso possibile lo spostamento tra regione, la Broglia ha raggiunto dopo tre mesi la madre a Livorno per un abbraccio che è sembrato infinito. «L’emozione è stata grande e l’incontro è stato bellissimo: non siamo mai state separate così a lungo e tornare a Livorno è servito anche a rendersi conto che qualcosa forse è cambiato per sempre ma non il nostro legame, che è più forte di prima», ammette. Con lei c’era anche il figlio, Samuel, 4 anni, che dopo tante interminabili videochiamate ha potuto farsi coccolare da nonna Laura. «Anche a lui abbiamo dovuto spiegare la situazione, perché nei giorni più difficili mi vedeva con la testa altrove: gli abbiamo raccontato la verità, che la nonna non stava bene, ma senza approfondire troppo. Il regalo più bello per il suo compleanno è stato poter festeggiare con la nonna e i parenti più stretti». Roberta e Laura si godono ora qualche giorno insieme e ne approfittano per ringraziare non solo il personale dell’Ospedale di Novara, ma anche «gli zii, cugini, parenti e vicini che non l’hanno mai fatta sentire sola: c’è chi le portava la spesa, chi le passava un caffè dal balcone, ognuno a modo suo l’ha abbracciata, seppure a distanza, inondandola di affetto. Quanto a noi, il legame è ancora più solido e viscerale: vedo tutto con occhi diversi, voglia passare più tempo con lei e fare in modo che si goda ancora di più il nipote. Il tempo che passiamo assieme ha un’importanza ancora maggiore».

TORNA ALLA HOME PAGE

Seguici sui nostri canali