Covid19, polemica alla scuola primaria di Crescentino
Alcuni genitori addirittura dicono che «sembra non ci sia nemmeno il Coronavirus».
Covid19, polemica alla scuola primaria di Crescentino. Alcuni genitori addirittura dicono che «sembra non ci sia nemmeno il Coronavirus».
Covid19, polemica alla scuola primaria di Crescentino
La campanella dieci giorni fa è tornata a suonare alla scuola primaria Serra di Crescentino, come in tantissimi altri plessi di Italia. Un ritorno a scuola dopo mesi di chiusura a causa della pandemia. Una pandemia che ha dettato anche delle regole per il ritorno degli studenti sui banchi. E sin dal primo giorno sono molti i genitori che hanno evidenziato come alcune procedure non fossero le più idonee proprio per evitare i contagi.
Le perplessità
Ad esempio c’è chi si domandava il perché i bambini, anche se con il foglio con scritto sopra la temperatura, dovessero attendere che il personale scolastico gliela misurasse. Oppure il perché, a differenza di tante altre scuole, tutti bambini debbano accedere da un unico cortile quando la scuola primaria potrebbe avere ingressi diversificati senza alcun problema. Per non parlare del contatto fisico tra studenti e personale. Tante perplessità che sono state sottolineate dai membri del Consiglio d’Istituto e dal dirigente scolastico. E così le regole da ieri, martedì 22 settembre sono cambiate, ma a detta dei genitori in peggio. Sono loro infatti che non riescono a comprendere il senso di far entrare tutti i bimbi in aula e poi, una volta seduti al loro posto, di misurare la temperatura. Se un bambino si scopre aver la febbre ormai è già stato a contatto con i compagni. Sempre i genitori, comunque, spiegano che nel cortile si forma lo stesso l’assembramento provocato proprio da loro che attendono di vedere il proprio figlio raggiungere l’ingresso corretto. Insomma, le norme anti contagio anche con questo cambio di procedura non vengono molto spesso rispettate. Sembra che il dirigente dovrà adottare un altro piano per garantire ingressi e uscite sicuri.
L'intervento della minoranza
E’ questo quello che si augurano questi genitori un po’ basiti dalle scelte che l’Istituto comprensivo continua ad adottare. Sul tema interviene anche il capogruppo di minoranza Fabrizio Greppi: «Sono molto preoccupato perché il rischio di contagi è molto elevato. L’assembramento in cortile e la misurazione della febbre in aula non è accettabile. E’ un pasticcio e credo sia necessario prendere dei provvedimenti prima di aver una classe e più in lockdown anche perché se uno studente dovesse rimanere a casa sarebbe un disagio a cascata anche sulle famiglie». In parole povere, da martedì, si entra a scuola proprio come un anno fa, prima dell’emergenza Covid.