SALUGGIA

Covid19, «Sono positivo e non me ne vergogno, non ho mica ammazzato qualcuno»

Dopo i primi sintomi, si è sottoposto al tampone.

Covid19, «Sono positivo e non me ne vergogno, non ho mica ammazzato qualcuno»
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Covid19, il racconto del barista di Saluggia Luca Zannino: «Sono positivo e non me ne vergogno, non ho mica ammazzato qualcuno».

Covid19, barista saluggese positivo

Il numero di persone che risultano positive al virus da qualche settimana sta aumentando in maniera esponenziale, non solo nelle grandi città ma anche nei paesi di provincia. E, a differenza della prima ondata di pandemia, quando principalmente erano gli anziani o persone con patologie ad essere infettati, ora sono anche i giovani o persone sane.
E tra i tanti positivi di Saluggia c’è Luca Zannino, barista titolare insieme al suo socio del bar Peso. Ed è lui che racconta quanto gli sta accadendo, quanto sta vivendo anche la sua attività commerciale che ha dovuto chiudere per alcuni giorni in attesa dell’esito del tampone delle altre persone che lavorano al loro interno.

«Sono positivo, non me ne vergogno»

«Ho iniziato ad avere la febbre sabato 24 ottobre sino a lunedì 26 ottobre – spiega Luca Zannino – così ho chiamato la mia dottoressa che mi ha consigliato di andare a fare il tampone. Così sono andato all’hot spot di Chivasso martedì 27 ottobre, alle 6,30 ero il 49esimo. L’esito, che già sapevo sarebbe stato positivo, mi è arrivato giovedì. Dico che lo sapevo già perché mi sentivo che c’era qualcosa che non andava. Abbiamo subito chiuso il locale e le persone che lavorano con me si sono sottoposte a tampone il sabato mattinata e lunedì è arrivato l’esito negativo. In attesa del risultato aveva già proceduto con la sanificazione dell’attività con una ditta specializzata e da ieri, martedì 3 novembre il bar ha riaperto. Io invece sono in isolamento. Anche mia mamma non è stata bene ma con il passare dei giorni sta migliorando».

«Non ho mica ammazzato qualcuno»

Luca Zannino è una di quelle persone che ha sempre rispettato le regole, non era intransigente con i clienti che volevano entrare senza mascherina o senza igienizzarsi. Pretendeva il pieno rispetto delle regole, e lui le ha sempre rispettate. Eppure il virus l’ha preso: «Provo rabbia perché io ho sempre tenuto la mascherina, rispettavo le regole e mi arrabbiavo con chi non lo rispettava (chi la indossava sotto il naso, chi volevo entrare senza). Eppure io l’ho preso. E non so nemmeno dove.
Quello che posso dire è che la vivo bene perché non sto male fisicamente. Sono stato maluccio e se questo mi fosse capitato l’anno scorso avrei solo pensato che fosse un influenza più forte del solito. Mi sento spossato ma non ho mai perso la capacità di riconoscere i gusti e nemmeno l’appetito, mangio come sempre.
Per quanto riguarda l’isolamento l’avevo già vissuto durante il lockdown visto che ero stato costretto a chiudere la mia attività, non è una vacanza: è una reclusione, è come stare ai domiciliari. Io non ho più contatti con nessuno dal vivo. Fortunatamente ci sono i telefoni e grazie a questi che mi tengo in contatto con la mia fidanzata e i miei amici. Sin da subito tutti mi sono stati vicini e mi hanno espresso la loro solidarietà».
Zannino sin da subito ha ammesso di esser positivo, non l’ha nascosto come invece molti fanno: «Non ho ammazzato nessuno, è un virus che ti colpisce senza andarlo a cercare. Io ho la coscienza pulita e non mi vergogno di nulla. Credo che dirlo sia una cosa corretta, anche moralmente. Io ho sempre tenuto la mascherina con tutti».

Zannino chiede di rispettare le regole

Un virus che fa discutere, che sta sollevando non poche polemiche, c’è chi dice che è tutto un complotto ma Zannino non la pensa proprio così: «C'è troppa gente complottista e questo mi da fastidio. Se ti colpisce devi sperare che lo faccia in maniera lieve. Non bisogna scherzarci. E chiedo a tutti di rispettare le regole perché non sono solo i giovani a non farlo ma anche gli anziani».

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