Danni alla chiesa, il don: "Ho paura a celebrare Messa"
Le parole del sacerdote.
Danni alla chiesa parrocchiale di Rondissone, il don Luigi Casardi: "Ogni volta ho paura a celebrare Messa".
Danni alla chiesa
La situazione della parrocchia di Rondissone non è delle più floride e don Gino Casardi, parroco da ormai 22 anni in questo paese, lo sa bene. Lo sa perché ancora non ha l’intero importo per realizzare i lavori di cui la chiesa di San Vincenzo e Anastasio ha bisogno.
L'appello del sacerdote
«Chiamo e richiamo il popolo di Dio a mettersi una mano sulla conoscenza e una sua portafoglio - spiega don Gino - Nei prossimi giorni ogni cittadino sarà raggiunto da una lettera nella quale li invito a destinare un’offerta alla parrocchia. Una seconda lettera perché alla prima i tre quarti della popolazione non avevano risposto. Chiedo a tutti di essere più vicini al parroco perché ogni volta che celebro la Messa in chiesa parrocchiale ho timore e ansia che cada ancora qualche pezzo. Ho paura nonostante ci sia la rete. Posso lavorare provando queste sensazioni? Per questo chiedo al paese di aiutarmi, toglietegli l’ansia con le vostre offerte. Inoltre, chiedo alle mamme moderne di far svolgere le attività che più piacciono ai loro bambini, ma anche di portali in chiesa, di fargli frequentare la casa di Dio. Non abbandonate Cristo, apritegli le porte, fatelo entrare dentro di voi».
«Certamente anche gli Enti parteciperanno - spiega il sacerdote - La Curia di Ivrea, infatti, darà il suo contributo: non mi ha mai detto di no, anzi è sempre vicina anche dal punto della solidarietà. Il totale degli interventi è di 200 mila euro (escluso il ponteggio)».
Don Gino ricorda, inoltre, che con le offerte del cestino paga bollette, spese e i costi delle cappelle.
Riapre la chiesetta
«A maggio, inoltre, riaprirò la chiesetta della Madonna delle Grazie fino a settembre - spiega don Gino - Chiedo a qualche ingegnere di darmi il documento per far si che le campane di questa chiesetta tornino a suonare così da accontentare tutto il paese. Perchè anche qui temo che senza quel certificato, che accada qualcosa. E io ne sono responsabile».
Ma don Gino ha molti progetti: in oratorio il rifacimento del tetto all’ingresso (la pensilina in ferro per via delle infiltrazioni) e la tinteggiatura interna. Anche la Madonna delle Grazie: «E’ necessario la tinteggiatura che avverrà solo dopo che la Soprintendenza della Curia avrà dato il suo consenso, senza questi documenti non potrò procedere. E’ comunque un lavoro che sarà fatto in futuro».
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