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«Dedichiamo il Carnevale agli operatori sanitari»

Intervista a tu per tu con il presidente dell’associazione Andrea Bazzano.

«Dedichiamo il Carnevale agli operatori sanitari»
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Sabato 6 e domenica 7 febbraio sarebbero stati i giorni in cui Crescentino avrebbe festeggiato il suo Carnevale Storico, la manifestazione più antica della città. Ma è del novembre scorso anno l’annuncio de I Birichin circa l’annullamento dell’edizione 2021.

Carnevale annullato a Crescentino

La pandemia, lo stato di emergenza prolungato, le norme per il contenimento del contagio da Covid19 avevano convinto il direttivo a gettare la spugna e a rinunciare alla programmazione degli appuntamenti.
«E’ stata una decisione che siamo stati costretti a prendere a malincuore – spiega il presidente de I Birichin, Andrea Bazzano – ma non ci sarebbero state le condizioni per i festeggiamenti, di cui siamo gelosamente custodi. Ci abbiamo sperato ma le cose purtroppo non sono andate come avremmo desiderato. Il Carnevale è un mix di musica, allegria, balli, baci, abbracci, coriandoli, sfilate e cortei: tutti momenti che prevedono grandi assembramenti, oggi vietati».

È la prima volta che il Carnevale si ferma?

«No, è un evento che ha sempre vissuto alti e bassi. Si è fermato per la Seconda Guerra Mondiale ma nel 1991, quando a causa della guerra del Golfo molti carnevali non si svolsero, il nostro si tenne regolarmente. Poi c’è stato un lungo stop dal 1964 al 1979 per ragioni legate al boom economico e ad uno scollamento verso le tradizioni. Che mi risulti, però, non si è mai interrotto per un evento sanitario» - prosegue Bazzano.
I Birichin sono nati nel 2012 per raccogliere il testimone del Comitato Festeggiamenti prima e della Pro Loco poi nell’organizzazione del Carnevale. È stata una bella avventura?
«Sembra ieri e sono già passati dieci anni. Avremmo voluto festeggiare in grande stile il nostro decimo carnevale ed invece non ci sarà. Ma non ci perdiamo d’animo e speriamo, almeno in estate, di riuscire ad organizzare una bella festa di compleanno dell’associazione. Custodire e tramandare la tradizione del nostro Carnevale ci riempie di orgoglio. Come ho già avuto modo di dire più volte sentiamo il peso della storia, ma allo stesso tempo nelle nostre vene scorrono i coriandoli e non potremmo mai vivere senza il carnevale».

Il gruppo proseguirà

Come pensate di proseguire il vostro cammino dopo questa interruzione forzata?
«Intanto la tradizione continua e non si ferma neppure in questo anno particolare. Sicuramente non potremo essere in strada a festeggiare ma Chiara Zola e Alessandro Tonon, rispettivamente Regina Papetta e Conte Tizzoni 2020, resteranno in carica per tutto il 2021. A questo proposito invito tutti domenica 7 a collegarsi sui canali social del Carnevale di Crescentino per ascoltare un videomessaggio di saluto e di augurio per un buon carnevale».

Un pensiero alle vittime del Covid

Un’ultima riflessione prima di salutarci?
«Il mio pensiero va a tutte le vittime del Covid19 e a tutte le persone che hanno sofferto a causa della pandemia ed a quelle che, ancora in questi giorni, stanno lottando in un letto di ospedale. Un plauso a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea ad affrontare l’emergenza: è a loro che vorremmo dedicare il Carnevale 2021. A settembre scadrà il mio secondo mandato da presidente dei Birichin. Sono stato fortunato a guidare una squadra di ragazze e ragazzi speciali che, oltre che dei collaboratori seri ed affidabili, sono diventati per me una seconda famiglia. La speranza è di lasciarci al più presto alle spalle questo anno horribilis e di iniziare a programmare il futuro. E’ oggi il momento di gettare le basi per la ripartenza che, mi piacerebbe, partisse anche dalla ricostituzione dei vari gruppi rionali che tornassero a realizzare ciascuno il proprio carro allegorico come succedeva nei primi anni ottanta. Diciamo che è un po’ questo il mio sogno nel cassetto. Per ora auguro a tutti un Buon Carnevale, invitando tutte le famiglie a raccontare, in questi giorni, ai più piccoli la storia che sta alla base della nostra tradizione».

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