crescentino e verrua

Delitto del videopoker, 27 anni per Paolo Ottino

Sentenza definitiva dopo il verdetto della Cassazione. Era già in carcere.

Delitto del videopoker, 27 anni per Paolo Ottino
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Il verdetto della Corte di Cassazione, Paolo Ottino, 50 anni, di Verrua Savoia, l’ha saputo in carcere.

La sentenza del delitto del videopoker

Paolo Ottino in carcere dovrà rimanerci per i prossimi 27 anni, in seguito alla sentenza della Cassazione che ha messo la parola fine al processo per il «delitto del videopoker», commesso nel giugno del 2013 tra Crescentino e Verrua.
In un boschetto lungo la sponda destra del Po era stato trovato il corpo senza vita di Francesco Daniele, la cui unica colpa era stata aver vinto 300 euro alla «macchinetta» appena lasciata da Ottino.
I giudici, venerdì 11 dicembre, hanno confermato la condanna stabilita dal secondo processo in Corte d’Assise d’Appello, che si era chiuso a Torino poco più di un anno fa.

La vicenda travagliata

Una vicenda giudiziaria particolarmente travagliata, con una condanna in primo grado a 32 anni (per rapina e omicidio) ribaltata poi in Appello con una assoluzione. Da qui il primo ricorso in Cassazione, il rinvio ad altra Sezione (con annullamento), e la seconda condanna ora diventata definitiva nonostante il ricorso dell’avvocato di Ottino, Mauro Ronco.
Gli «Ermellini» hanno quindi accolto le richieste della Procura Generale e dell’avvocato Marco Gaeta, che ha portato avanti le istanze dei famigliari di Daniele, che ora potranno finalmente chiudere (almeno per quanto riguarda le aule di giustizia) il capitolo peggiore della loro vita.

Le telecamere lo hanno incastrato

Decisive erano state le telecamere del bar in cui si trovavano Ottino e Daniele. Infatti, i filmati hanno confermato come i due uomini fossero usciti insieme: Paolo Ottino avrebbe poi condotto Francesco Daniele in una zona isolata e gli avrebbe sparato due colpi di pistola, per poi tornare a Crescentino con l’automobile della vittima.

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