Deposito nucleare in Canavese, questa sera il Consiglio congiunto IL LINK PER SEGUIRLO
Si potrà assistere ai lavori degli amministratori guardando la diretta.
Deposito nucleare in Canavese, questa sera (giovedì 14 gennaio 2021) il Consiglio congiunto che vedrà partecipare alla seduta le Amministrazioni di Rondissone, Caluso e Mazzè.
Deposito nucleare in Canavese
Nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 gennaio (appena in anticipo per poter dare la colpa alla Befana), sul sito internet www.depositonazionale.it è stata pubblicata infatti la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il deposito: ne sono state individuate 67, in sette Regioni (dal Piemonte - che ne ha otto tra Torino e Alessandria - alla Sicilia), le cui caratteristiche soddisfano «Sia i criteri di localizzazione definiti da ISPRA (oggi ISIN) nella Guida Tecnica n. 29, che i requisiti indicati nelle Linee Guida IAEA (International Atomic Energy Agency)».
Per ogni area è stata pubblicata una relazione, alla base della «consultazione pubblica» da cui si dovrà arrivare all’identificazione del sito che ospiterà, in eterno o quasi, le scorie. Inutile dire che l’opposizione si preannuncia durissima, nonostante il parco tecnologico annesso sia considerato un «Valore aggiunto» per le comunità locali e i sostanziosi ristori economici che, di fatto, riducano le tassazioni locali. Senza dimenticare le ricadute occupazionali: 4 mila lavoratori per la costruzione e 700 per il funzionamento.
L’AREA TO-10
In tutte le carte pubblicate sul sito, l’area che comprende i territori di Mazzè e, in minima parte, quelli di Caluso e Rondissone, viene identificata come TO-10. Si sviluppa a nord di Chivasso, a poco più di un chilometro da Mandria, e ha come confine est la provinciale che collega Rondissone a Mazzè. La superficie individuata è di 515 ettari, e la mappa disegna una forma che è già stata definita a «pipistrello».
Saluggia, come detto, e lo ripetiamo, è a pochi minuti.
Nelle 42 pagine del documento, SOGIN la definisce praticamente ottimale per ospitare il sito, anche perché dal punto di vista naturalistico (in effetti in questi anni quel che c’era è stato già ampiamente danneggiato...) vi sono «solo», da proteggere, il biacco Coluber viridiflavus, il Ramarro orientale Lacerta viridis e la Lucertola muraiola Podarcis muralis. Nei canali, poi , vi potrebbe essere il mollusco bivalve Unio elongatulus.
Il progetto
Il Deposito Nazionale sarà costituito da una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie per il contenimento della radioattività, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo gli standard IAEA e dell’ente di controllo ISIN. Le barriere ingegneristiche di protezione saranno realizzate con specifici conglomerati cementizi armati, garantiti per confinare la radioattività dei rifiuti per il tempo necessario al suo decadimento a livelli paragonabili agli intervalli di variazione della radioattività ambientale.
Nel dettaglio, all’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con i rifiuti radioattivi già condizionati, detti manufatti. Nelle celle verranno sistemati definitivamente circa 78.000 metri cubi di rifiuti a molto bassa e bassa attività. Una volta completato il riempimento, le celle saranno ricoperte da una collina artificiale di materiali inerti e impermeabili, che rappresenterà un’ulteriore protezione e permetterà un’armonizzazione dell’infrastruttura con l’ambiente circostante.
In un’apposita area del deposito, sarà realizzato un complesso di edifici idoneo allo stoccaggio di lungo periodo di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a media e alta attività, che resteranno temporaneamente al Deposito, per poi essere sistemati definitivamente in un deposito geologico. Le barriere ingegneristiche del Deposito Nazionale e le caratteristiche del sito dove sarà realizzato garantiranno l’isolamento dei rifiuti radioattivi dall’ambiente per oltre 300 anni, fino al loro decadimento a livelli tali da risultare trascurabili per la salute dell’uomo e l’ambiente.
Consiglio congiunto
Questa sera, martedì 14 gennaio 2021 si svolgerà a Caluso, all'oratorio Sant'Andrea, un Consiglio congiunto al quale parteciperanno le Amministrazioni comunali di Caluso, Mazzè e Rondissone. La seduta straordinaria sarà in diretta a partire dalle 19 perché, a causa delle restrizioni legate al periodo di pandemia, sarà chiuso al pubblico.
La diretta del Consiglio è visibile sul sito www.facebook.com/XRondissone