Crescentino e Verrua Savoia piangono. E così anche tutto il territorio che l’ha conosciuta e amata. A soli 61 anni, la vita di Donatella Vaudano si è spenta lasciando un dolore e un vuoto incolmabile.
Donatella, l’amica che ha insegnato la forza
«Troppo presto ci ha lasciato». Queste parole sull’epigrafe risuonano come un grido strozzato, un’amara verità che l’amica Alessandra ha espresso con un flusso di ricordi commossi, dipingendo il ritratto di una donna indimenticabile, una donna forte.
Donatella era un faro. Una figura poliedrica che illuminava con la sua presenza, la sua cultura, la sua vitalità. Alessandra ne tratteggia i contorni, lasciando affiorare la profondità di un’anima rara: «Lei era grazia, una qualità desueta, ma di cui lei era dotata». Questa grazia, unita a una forza d’animo fuori dal comune, rendeva Donatella unica. Era una «brava mamma, colta, un’artista della convivialità, una brava cuoca che amava riunire le persone intorno alla sua tavola, trasformando cene e aperitivi in momenti di pura gioia».
Ma la sua grandezza risiedeva anche nella capacità di rialzarsi, di lottare, di diventare un pilastro inossidabile. «Era diventata forte dopo le perdite dei suoi affetti – racconta Alessandra, rivelando la sua resilienza, la sua caparbietà nell’affrontare le sfide – Era il mio riferimento di donna forte, perché lei lottava tutti i giorni per esserlo e per dimostrarlo, anche se era fragile e sensibile. Ma lei riusciva, alla fine ce la faceva».
Una donna di grande stile
Elegante ma con stile, Donatella amava la bellezza in ogni sua forma: la cultura del cinema e del teatro, la lettura, i luoghi eleganti, le cose più belle. Eppure, questa predilezione per l’estetica non la rendeva distante, anzi «era la persona più aperta, inclusiva e democratica che io conosca. Un’anima sincera e onesta, che non si perdeva in chiacchiere inutili e non l’ho mai sentita parlare male di qualcuno. Un valore prezioso, una lezione di vita per tutti» ricorda ancora l’amica.
Il suo sorriso, la sua energia contagiosa rimarranno scolpiti nella memoria di Crescentino.
«Adesso che sono in pensione l’avrei frequentata di più e lei lo sapeva, ho fatto in tempo a dirglielo. Ma il destino non ha aspettato e ho un grande rimpianto di non essermela goduta di più» confida Alessandra.
Donatella Vaudano era una presenza rassicurante, un simbolo di forza e di grazia che continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha amata. Una mamma che lascia i figli Gabriele ed Edoardo con il papà Gianni, la nipote Chiara e i parenti.
Le sue esequie si sono svolte, mercoledì 8 ottobre alle 15, nella chiesa parrocchiale di Crescentino.