indagini in corso

Donna morta dopo ore di attesa in Pronto soccorso, il compagno vuole giustizia

Il sorriso di Tiziana Scarcella si è spento lasciando un grande vuoto nella comunità di Moncrivello dove da alcuni mesi viveva.

Donna morta dopo ore di attesa in Pronto soccorso, il compagno vuole giustizia
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Il sorriso di Tiziana Scarcella si è spento lasciando un grande vuoto nella comunità di Moncrivello dove da alcuni mesi viveva insieme al compagno Andrea Pistillo che ora chiede giustizia.

Donna morta dopo ore di attesa in Pronto soccorso

Sul decesso di Tiziana, infatti, la procura ha aperto un fascicolo. La donna, 45 anni, originaria del Canavese dove era molto conosciuta per aver lavorato per molti anni come barista a Rivarolo Canavese, si è spenta all'ospedale di Vercelli.
Tutto è iniziato giovedì 28 luglio quando Tiziana si reca al Pronto soccorso a Vercelli. E’ arrivata al nosocomio con l’ambulanza del 118 alle 15. Come vuole la procedura, viene sottoposta al tampone e viene sistemata in una delle stanze del reparto in attesa di esami. Passano ore prima che venga trasferita al reparto di cardiologia, ben sette. «Solo alle 21 circa il dottore del Pronto soccorso l’ha visitata, ha capito la gravità e le ha fatto fare ulteriori esami - spiega il compagno - Alle 22 è stata trasferita in cardiologia e quando la situazione è precipitata l’hanno portata in terapia intensiva dove è mancata verso le 23.55». Lì, in quel letto di ospedale, lontana dalle persone che gli volevano bene, però si spegne. Sono le 00.50 di venerdì 29 luglio quando Andrea riceve la tremenda notizia. L’amore della sua vita non ce l’aveva fatta. E ora chiede giustizia. Vuole sapere cos’è successo in quelle ore. Comprendere perché Tiziana è morta in quel letto di ospedale.
La procura, infatti, ha aperto un fascicolo sulla tragica morte di Tiziana Scarcella per omicidio colposo a carico di ignoti.  Non ci sono nomi nel registro degli indagati. E lunedì 8 agosto è stata fatta l’autopsia.
Proprio la famiglia ha subito presentato una dettagliata denuncia dell'accaduto ai carabinieri.

Il compagno vuole giustizia

E proprio nelle ore successive al suo decesso, il compagno Andrea ha voluto affidare i suoi messaggi ai social. Attraverso il profilo della sua amata ha voluto così ricordarla: «Eri piena di vita e energia. Donavi un raggio di sole a tutti quelli che ti amavano». Andrea chiede solo verità e giustizia. Verità che solamente gli inquirenti, attraverso le indagini, potranno dare.

La nota dell’Asl di Vercelli

L’Asl di Vercelli attraverso una nota fa sapere: «Il lutto che ha colpito la famiglia della donna deceduta in Unità coronarica dopo diagnosi ed inizio della terapia è un fatto doloroso e, sia personalmente sia a nome di tutto il personale del pronto soccorso, non posso che esprimere cordoglio.
E’ utile però precisare quanto importante sia il ruolo dell’informazione pubblica nel rappresentare questi eventi perché si corre il rischio di screditare l’immagine di un pronto soccorso e del personale che fa del suo meglio per assistere le persone. Solo pochi giorni fa abbiamo diffuso un articolo dove sono state illustrate le criticità che vive oggi il pronto soccorso e non solo il nostro. L’informazione non deve essere lo strumento per inasprire gli animi dell’opinione pubblica nei confronti del personale del servizio di emergenza-urgenza, che oltre a essere sempre più ridotto, perché nessuno vuole più fare questo mestiere, si trova a dover lavorare in un clima di tensione, sfiducia e malcontento, che degenera spesso in aggressioni verbali e fisiche.
Nel comunicare che sono già in corso tutte le dovute verifiche sul caso, il Direttore Generale dell’ASL invita alla prudenza nell’informazione e al rispetto della famiglia e del personale del pronto soccorso».

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