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Dopo il crollo del cimitero, interviene Merlo

«Nessuno lo ha colpevolizzato, perché ci tira in causa?».

Dopo il crollo del cimitero, interviene Merlo
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«Il crollo dei calcinacci del cimitero è il risultato della mancata manutenzione degli anni passati». Questa affermazione del sindaco Paolo Bodoni  di Brandizzo ha scaturito una dura reazione da parte dell’ex-vicesindaco Fulio Merlo.

Dopo il crollo del cimitero, interviene Merlo

«Nessuno ha accusato nessuno per il crollo del soffitto del cimitero. Perché Bodoni punta il dito contro qualcuno? Sembra un bambino che deve scaricare la colpa su qualcuno. Deve trovare in colpevole, ma chi glielo ha chiesto? Un crollo, come quello della scorsa settimana, è un episodio che può accadere, non c’è da colpevolizzare nessuno, ma è una vergogna che dopo alcuni giorni dal fatto, i calcinacci fossero ancora lì per terra e le chiavi delle tombe gettate sopra ad una tomba. Le manutenzioni non sono state fatte? Lui ha avuto 3 anni per farle perché non le ha fatte? Faccia il medico perché il sindaco non è in grado di farlo. Dovrebbe porsi delle domande: perché nell’Ufficio Tecnico (prima, fiore all’occhiello del Comune) sono rimasti solo in due tecnici? C’è un fuggi fuggi generale. Ha messo a Bilancio 350 mila euro per sistemare una pista ciclabile ormai obsoleta che adesso non è più utile. Doveva aver il coraggio di lasciarla da parte come ha fatto Buscaglia invece ha acceso un mutuo per effettuare quest’opera inutile».

Un'analisi politica

L’analisi di Merlo passa poi all’aspetto prettamente politico e sostiene: «Sono pentito di essermi speso per far votare tre dei suoi assessori, per essermi impegnato a far eleggere una giunta simile. Sono completamente deluso di come sono andate le cose, mi hanno deluso le persone che continuano a stare con lui. E chiedo scusa ai brandizzesi che mi hanno sempre votato e che nelle ultime elezioni hanno votato per questa giunta. Se alle prossime elezioni non dovesse candidarsi come dice sarebbe un bene per tutti, ma ci credo poco che non si presenti. Se vuole un confronto lo dica, io non mi tiro di certo indietro. Anzi, sono disponibile così potrà dirmi in faccia ciò che pensa e io potrò rispondere».

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