TORRAZZA PIEMONTE

Dopo il vaccino le augurano la morte sui social

Daniela Reano, fiduciaria Lilt, spiega: «L’unico modo per riprendermi la vita».

Dopo il vaccino le augurano la morte sui social
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Tra le persone vulnerabili, quelle ciò che hanno una precedenza rispetto alle altre sul vaccino, ci sono i malati oncologici. Tra loro c’è la torrazzese Daniela Reano, fiduciaria Lilt, alla quale un individuo le ha detto che lei, come tutti gli altri che si sono sottoposti e si sottoporranno a vaccino, moriranno.

La storia di Daniela

Daniela racconta gli anni difficili che ha vissuto e vive ancora tuttora a causa di due tumori.

«Era il 2009 quando, in seguito ad una mammografia, mi scoprono un fibroadenoma. - racconta Daniela - Sembrava una cosa da nulla. Mi chiamano da Strambino per degli accertamenti approfonditi e, dopo la biopsia, mi riscontrano un tumore al seno sinistro. Il problema era come dirlo alla mia famiglia, Giorgia e Guido avevano 14 e 15 anni, e quindi in piena adolescenza. Iniziamo questo percorso, vengo operata a giugno all’ospedale di Ivrea e mi fanno la quadrectomia e a distanza di qualche settimana, vengo riconvocata e mi dicono che è necessaria una mastectomia. Il tumore purtroppo era ramificato perciò dovevano fare di tutto per mettermi al sicuro. Siamo andati avanti, ho cercato di superare con forza e coraggio quel periodo. E ne sono uscita.
Dopo dieci anni, ad aprile 2019, nel giorno del mio compleanno faccio tutti gli accertamenti come di consueto, e questa volta mi trovano un nodulo. E’ un tumore molto aggressivo. Vengo operata a giugno, inizio la chemioterapia ad agosto e vado avanti per 19 mesi. Devastante, male ovunque. Perdo i capelli, non mi riconosco più come donna. Purtroppo sono caduta in depressione perché non sapevo come reagire, avevo paura, ero spaventata. Nel frattempo arriva la pandemia che ci blocca in casa, ci spaventa. Iniziamo a fare una vita di privazioni, non incontriamo più nessuno, non vediamo nessuno. Solo telefonicamente parlavo con la gente, con le mie amiche. Anche il volontariato era cessato: ero in crisi. Non uscivo di casa, mi portavano la spesa. Uscivo solo per la chemio in ospedale a Chivasso dove mi sono trovata molto bene. Le dottoresse Volpatto e Manzin, due angeli benedetti, cercavano di farmi coraggio. La pressione mi era salita alle stelle, il cuore ha iniziato a risentirne. Ho avuto la fibrillazione atriale dovuta ai farmaci. Però ho sempre cercato di tirare avanti con la forza che mi contraddistingue, il sorriso e la positività. Sapevo di farcela, che sarei guarita. Dovevo solo avere fiducia, nient’altro».

La scelta di vaccinarsi

«Mi viene consigliato di fare il vaccino perché ideale per le persone deboli come me, perciò soggette a qualsiasi cosa, malattia. - racconta ancora - Se mi fossi presa il Covid19 sarebbe stato un problema con gli anticorpi bassi. Ero spaventata e preoccupata. Certo, sentivo pareri discordanti sul vaccino, gente che non aveva fiducia, che era un complotto. Insomma ero confusa. Poi mi sono documentata, tanto, e ho capito che comunque era veramente importante fare il vaccino perché poteva salvarmi la vita così come quella di tante altre persone. Quindi sotto consiglio parlo con il mio medico curante e lui mi ha fatto la richiesta. Dopo 20 giorni mi chiamano. Vengo accompagnata dalla mia amica Antonietta Santoro al punto vaccinale. L’unico effetto collaterale è male al braccio. Arrivo a casa e sono contenta perché ho fatto una cosa giusta per me e per gli altri. Volevo condividere la mia felicità sui social e l’ho fatto: quindi l’ho scritto che ero contento e che era consigliato».

Gli insulti sui social

«Ho raccolto parecchi consensi – conclude - tranne una persona che mi ha attaccata dicendomi che alcuni scienziati che sostenevano che era dannoso e che tra due anni sarebbero morte tutte le persone che si erano sottoposte a vaccino. Li mi sono arrabbiata e gli ho risposto con molta educazione. Lui fortunatamente non ha replicato ma da codardo ha cancellato tutte le chat e mi ha tolto l’amicizia così che io non potessi continuare il dialogo. Da lì si è scatenata una serie di commenti da parte dei miei amici. Ci sono molte persone che credono che il vaccino non sia valido, io dico che non solo è valido ma riuscirà a salvare la vita di molte persone. E’ l’unica via di uscita per tornare ad essere liberi, di prendere di nuovo in mano la vita che ci appartiene. I vaccini hanno sempre salvato le vite delle persone, per questo voglio dire che bisogna che calibrino l’informazione sulla vaccinazione in campo preventivo. Non bisogna certo dimenticarsi delle regole che ci hanno imposto dopo essersi vaccinati. Credo che solo così possiamo recuperare la libertà che ci è stata tolta. La vita è solo una e io voglio viverla senza avere paura per questo ho fatto il vaccino. Coraggio, insieme possiamo farcela».

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