IL CASO

Dopo la rapina in banca, fa un pic nic a Ceresole

Si tratta di Stefano Muscò, 32enne di Chivasso.

Dopo la rapina in banca, fa un pic nic a Ceresole
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Dopo la rapina in banca, a Castellamonte, fugge a Ceresole Reale per un rilassante pic-nic vista lago Stefano Muscò, 32enne di Chivasso.

Dopo la rapina, il pic nic a Ceresole

Dopo la rapina in banca, a Castellamonte, fugge a Ceresole Reale per un rilassante pic-nic vista lago.
E’ durata poche ore, venerdì 22 maggio, la fuga di Stefano Muscò, 32 anni, di Chivasso, arrestato dai carabinieri della Stazione di Chivasso, coordinati dal Capitano Luca Giacolla e dai Marescialli Riccardo Romanin e Davide Martoscia, che già erano sulle sue tracce essendo sospettato di altri «colpi» commessi sul territorio.

I fatti

Tutto ha inizio intorno alle 9, quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti validata dalla Procura della Repubblica di Ivrea, Stefano Muscò varca la soglia della filiale Intesa Sanpaolo di piazza Martiri della Libertà a Castellamonte. Dopo aver costretto un’impiegata ad aprirgli la porta e ad accompagnarlo alla casse, l’uomo avrebbe minacciato il personale dell’istituto di credito con una pistola facendosi infine consegnare il denaro contenuto nelle casse, circa 5.000 euro.
Poi la fuga, a bordo di una Fiat Punto intestata al padre su cui aveva però installato delle targhe rubate.
Non appena avuta la notizia della rapina, i carabinieri di Chivasso hanno subito immaginato potesse trattarsi di Muscò, e con l’ausilio della tecnologia lo hanno rintracciato nei pressi di Borgata Villa, a Ceresole Reale, dove molto probabilmente avrebbe voluto trascorre il fine settimana.
Davanti ai militari, che lo hanno bloccato mentre stava mangiando (seduto in macchina) un panino, Muscò ha negato ogni addebito, linea difensiva che non ha lasciato nemmeno quando i carabinieri gli hanno trovato addosso i cinque mila euro, provento della rapina.
I soldi erano nascosti in un doppiofondo del bagagliaio della Punto, insieme a un manganello, un passamontagna, un tirapugni e una pistola scenica Beretta, senza tappo rosso, utilizzata per commettere la rapina.

In carcere

Dopo l’udienza di convalida, Muscò è stato trasferito in carcere a Ivrea.

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