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Dopo l'hub vaccinale, colpiti i tabelloni dell'Avis

Le parole di Corrado Riccardino, presidente della sede locale.

Dopo l'hub vaccinale, colpiti i tabelloni dell'Avis
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Dopo l’hub vaccinale a essere preso di mira è stato, pochi giorni fa, il manifesto dell’Avis.

Dopo l'hub vaccinale, colpiti i tabelloni dell'Avis

Il muro attiguo al portone di accesso al Chiostro francescano in piazza Mazzini, da mesi sede temporanea dell’hub vaccinale, era stato imbrattato poco più di una settimana fa con una scritta minacciosa nei confronti del personale addetto alle vaccinazioni, scritta che aveva suscitato l’indignazione di istituzioni e cittadini e che era stata prontamente rimossa su intervento dell’Amministrazione Comunale. Dissenso che trapela anche dalle parole giunte per voce del deputato piemontese della Lega Alessandro Vigna. «Dal Parlamento alla Regione la solidarietà della Lega per il gesto vile e oltraggioso delle scritte minacciose contro i vaccinatori a Caluso….- recita il testo scritto - A Caluso, come in tutto il Canavese, il lavoro fatto in questo anno è immenso, grazie per tutto quello che avete fatto, anche per merito vostro i cittadini hanno risposto benissimo». A subire una sorte analoga a quella del muro del chiostro è stato il manifesto dell’Avis, affisso all’ingresso del viale alberato di corso Torino, e recante le date degli appuntamenti per sottoporsi ai prelievi di sangue come donatori.

La denuncia del presidente

«Credo sia un gesto legato a quello subito dall’hub vaccinale - dichiara Corrado Riccardino presidente sede Caluso di Avis Provinciale Torino – il manifesto è stato imbrattato con la stessa vernice usata per il muro del chiostro, inoltre negli spazi attigui ci sono altri manifesti, ma quello danneggiato è solo quello dell’Avis, in pratica sono state cancellate tutte le date in cui i donatori possono sottoporsi ai prelievi. Si tratta di un gesto mirato contro l’Avis e a quello che rappresenta anche in questo momento, non ci sono altre spiegazioni. Né ci sono molti commenti da fare di fronte a fatti come questo, l’intelligenza non si può comprare». Indignazione e amarezza più che giustificate e comprensibili, soprattutto se si pensa che il lavoro dei volontari, anche in questo caso, è un valore aggiunto in ogni comunità, e anche in quella calusiese. «desidero aggiungere – conclude Corrado Riccardino - che ho sporto regolare denuncia contro ignoti alla Polizia Municipale».

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