flash mob itinerante

Emergenza cinghiali, 50 trattori per protestare a Chivasso FOTO e VIDEO

Gli agricoltori chiedono una rapida ed efficace gestione degli ungulati.

Emergenza cinghiali, 50 trattori per protestare a Chivasso FOTO e VIDEO
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Sono circa una cinquantina i mezzi, tra trattori e cisterne che si sono ritrovati in questi minuti, ore 10 di sabato 4 dicembre davanti a Cascina Messico in stradale Torino a Chivasso per effettuare un flash mob di protesta in merito alla necessità di una rapida ed efficace gestione dei cinghiali.

Emergenza cinghiali, la protesta

Infatti, anche Chivasso oggi sabato 4 dicembre, sarà al centro della protesta degli agricoltori del CoAARP (Comitato Amici degli Ambienti Rurali Piemontesi) in merito alla necessità di una rapida ed efficace gestione dei cinghiali. I mezzi si dirigeranno nel centro di Chivasso e percorreranno via Po, i viali, andranno in direzione dell'ospedale per protestare contro la situazione che stanno vivendo. La loro sarà una protesta pacifica e non intendono causare disagi alla popolazione. Altre iniziative come queste si svolgeranno sempre oggi, ad Asti, Castelnuovo Don Bosco e a Villanova. Altri si terranno a Chieri, Carmagnola,  Moncalieri, Mondovì, Poirino, Riva preso Chieri, Santena e Trofarello.

La situazione

Nelle scorse settimane, il comitato ha inviato ai sindaci una richiesta di sostegno alla petizione in cui «vengono descritte in modo approfondito le problematiche attualmente riscontrate riguardanti la gestione del cinghiale e le proposte degli interventi necessari affinché si possa mitigare l’impatto crescente dell’ungulato sul territorio, con l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio e la coesistenza con l’attività antropica. Si richiedono interventi tempestivi anche perché l’attuale politica di gestione della specie cinghiale
si è dimostrata inadeguata con risvolti negativi anche per il settore agroalimentare. Si stanno rilevando danni sempre più massicci alle colture a tal punto che, in vaste aree del territorio piemontese, la pressione dell’ungulato sta compromettendo la sostenibilità economico-finanziaria delle aziende agricole. La progressiva chiusura delle attività agricole determinerà ripercussioni negative sulla gestione e conservazione del territorio in quanto verrà meno il continuo presidio svolto dall’agricoltore soprattutto nelle aree marginali collinari e montane. Inoltre, la scomparsa dell’agricoltura e delle coltivazioni da queste aree causerà una perdita di biodiversità mettendo a rischio la produzione di un elevatissimo numero di prodotti tipici locali».
«Il coordinamento - si legge in una nota - sta attivamente lavorando per incontrare i vertici regionali affinché si palesi la volontà politica di prendere iniziative efficaci e durature per contenere l'emergenza. L'obiettivo è l'apertura di un tavolo tecnico durante il quale evidenziare le nostre perplessità sull'attuale gestione ed avanzare le proposte».

Il Coordinamento del CoAARP

"Tutti i Comuni del Piemonte e l'ANCI hanno ricevuto un invito con il quale sono stati informati sulla nostra iniziativa relativa alla petizione. Numerose amministrazioni locali, che purtroppo non ne erano ancora a conoscenza, hanno deciso di pubblicizzare la sottoscrizione anche attraverso il proprio sito internet ed hanno reso disponibili i propri uffici presso i quali recarsi per sottoscrivere la modulistica". - Affermano dal CoAARP -  In seguito a questo invito sono in corso alcuni incontri tra rappresentanti del comitato e le amministrazioni locali che hanno manifestato l'intenzione ad approfondire la tematica e le nostre proposte.
Per dare possibilità a queste ultime di poter contribuire concretamente alla raccolta firme si è pensato di posticipare la data ultima di consegna delle firme al 31 marzo 2022. Ecco a voi alcuni dati parziali sullo stato attuale della petizione: siamo prossimi a 1.000 aziende firmatarie, le quali gestiscono circa 20.000 ha. Il dato è sicuramente sottostimato in quanto alcuni referenti non hanno ancora comunicato i dati in loro possesso. Un team di persone sta analizzando i dati ufficiali disponibili per capire quanto sia la reale dimensione del problema. Ecco a voi alcuni tra i dati più rilevanti:
al 2008 l'importo dei danni era già quantificati in 13 milioni di euro (dati ISPRA), e il trend è palesemente in crescita;
1,3 milioni di ha danneggiati ogni anno dai cinghiali, con raccolti totalmente distrutti su una superficie di 150.000 ha (un'area grande come l'intera provincia di Asti!);
più di 500 sinistri stradali all'anno (dati Regione Piemonte) ufficialmente segnalati (dati Regione Piemonte, la quale riconosce la sottostima). Il coordinamento sta attivamente lavorando per incontrare i vertici regionali affinché si palesi la volontà politica di prendere iniziative efficaci e durature per contenere l'emergenza. L'obiettivo è l'apertura di un tavolo tecnico durante il quale evidenziare le nostre perplessità sull'attuale gestione ed avanzare le proposte riportate nel testo della lettera accompagnatoria della petizione".

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