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Emergenza Covid, il sindacato: "Gravi criticità negli ospedali"

La lettera scritta da Giuseppe Summa.

Emergenza Covid, il sindacato: "Gravi criticità negli ospedali"
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Emergenza Covid, il sindacato Nursind scrive direttamente al Commissario Area Sanitaria dell'Unità di Crisi Regione Piemonte: "Gravi criticità negli ospedali".

Emergenza Covid

La situazione negli ospedali piemontesi è drammatica. E così il Segretario Territoriale Nursind Torino Giuseppe Summa ha deciso di scrivere al Commissario Area Sanitaria dell'Unità di Crisi Regione Piemonte, Emilpaolo Manno.

Il testo della lettera

Summa scrive:

Gentilissimo Dott. Manno,

con la presente la scrivente O.S. intende sottolineare la gravissima pressione alla quale sono sottoposti gli ospedali del SSR Piemontese.

Il famoso 30% delle terapie intensive è ormai stato superato e il numero totale dei ricoveri porta il Piemonte al terzo posto in Italia solo dietro a Lombardia ed Emilia. I covid hospital non sono sufficienti, il territorio e l’assistenza domiciliare si sono mostrate nuovamente inefficaci e le rianimazioni al collasso. Nel frattempo, mentre il Valentino resta inutilizzato, i pronto soccorso esplodono letteralmente e si rischia di non poter garantire la divisione di pazienti covid positivi da quelli negativi.

Non si può gestire un'emergenza di questa entità dove fra l'altro l'età media dei pazienti è diminuita notevolmente, senza personale medico e infermieristico altamente formato e questo lei dovrebbe saperlo.

E più ci si allontana da Torino, e peggiore è la situazione legata alla carenza di personale. In passato, infatti il personale veniva affiancato e addestrato per mesi e mesi, mentre oggi ci troviamo con neolaureati catapultati letteralmente all'interno delle rianimazioni, dove i pochi colleghi " anziani" rimasti non possono gestire tutto.

Nei pronto soccorso, ad esempio, il poco personale assunto non ha avuto nemmeno la possibilità di potersi formare con i corsi previsti per Legge e ad effettuare il triage sono ormai sempre gli stessi operatori. Nei reparti chirurgici riconvertiti a covid invece, gli infermieri oggi si trovano a dover gestire pazienti di malattia infettive e di terapia subintensiva con molteplici criticità ed è ormai inutile descriverle la situazione delle Medicine.

In tutto questo solo alcune Aziende hanno utilizzato totalmente le graduatorie infermieri dal bando dei 36 mesi e nel frattempo questo Dipartimento cosa fa? Bandisce un nuovo avviso per dodici mesi nonostante la possibilità di assunzione immediata?

A tal proposito le chiediamo se qualcuno si sia domandato se all'interno delle stesse graduatorie non ci siano professionisti con competenze specifiche di terapia intensiva. Infine, ci risulta che questo Dipartimento abbia chiesto di incrementare ulteriormente i posti letto di terapia intensiva nonostante l’impossibilità di reperire professionisti e garantire le cure. In passato abbiamo denunciato come un numero insufficiente di infermieri per pazienti da assistere possa essere causa di mancate cure e addirittura aumento della mortalità e mai come oggi ribadiamo questo concetto e aggiungiamo che le competenze specifiche sono fondamentali. A questo punto riteniamo che qualcuno debba assumersi le proprie responsabilità.

Distinti saluti

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