Escono nonostante siano in quarantena, due denunciati a Crescentino
Durante i controlli dei carabinieri.
I carabinieri della stazione di Crescentino hanno deferito due persone positive al Covid 19, per aver violato la quarantena.
Escono nonostante siano in quarantena
Crescentino è il Comune vercellese che nei primi giorni del mese di marzo è entrato in zona rossa prima del Piemonte, poichè i casi di positivi al covid-19 sono aumentati in maniera esponenziale.
Per contenere tale fenomeno sono stati intensificati i servizi 24 ore su 24 da parte delle pattuglie della stazione locale dei carabinieri supportate anche da quelle delle stazioni limitrofe (Casanova Elvo,
Cigliano, Livorno Ferraris, Ronsecco, Santhià e Trino).
Ieri sera, venerdì 19 marzo 2021, una pattuglia della stazione di Crescentino procedeva in una via di quel centro, alla identificazione di due giovani poco più che 20enni del posto, notando, tuttavia, che entrambi erano molto agitati.
Dal controllo in banca dati, infatti, emergeva che entrambi erano stati messi in quarantena nelle rispettive abitazioni, in quanto positivi al covid-19. ù
La giustificazione dei due giovani
I due giovani si giustificavano asserendo di abitare poco distante e di aver deciso di uscire di casa perché stanchi ed annoiati dai diversi giorni trascorsi in casa in quarantena.
Gli accertamenti successivi permettevano di stabilire che i due avevano fatto il tampone nei primi giorni di marzo risultato positivo e quindi erano stati messi in quarantena dall’ASL nelle rispettive abitazioni. Poi, dopo una settimana, poichè il secondo tampone era ancora positivo, erano dovuti rimanere ancora in quarantena, non potendo uscire finchè non avessero fatto un tampone con esito negativo e di conseguenza ottenuto dall’ASL il permesso ad interrompere la quarantena.
Denunciati
Alla luce di tale riscontro, i carabinieri invitavano i due a rientrare immediatamente a casa, provvedendo a deferirli alla Procura della Repubblica di Vercelli per la violazione dell’art. 4 del DL. 19/2020 in relazione all’art. 260 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 Testo unico delle leggi sanitarie, ovvero “Chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l'invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell'uomo è punito con l'arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l'ammenda da euro 500 ad euro 5.000”.