In Cassazione

Evasione, condannato Sabella

Con la sentenza a firma del presidente Angelo Costanzo (relatore Ombretta Di Giovine), la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso

Evasione, condannato Sabella
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Con la sentenza a firma del presidente Angelo Costanzo (relatore Ombretta Di Giovine), la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Accursio Sabella, classe 1996, residente in città, condannandolo al pagamento delle spese processuali e al versamento di tre mila euro nella Cassa delle ammende.

Evasione, condannato Sabella

Con la sentenza a firma del presidente Angelo Costanzo (relatore Ombretta Di Giovine), la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Accursio Sabella, classe 1996, residente in città, condannandolo al pagamento delle spese processuali e al versamento di tre mila euro nella Cassa delle ammende.
Sabella era stato condannato dalla Corte d’Appello di Torino «Per evasione , perché, essendogli stati concessi gli arresti domiciliari, una volta scarcerato, non raggiungeva mai il luogo di detenzione, nonché per furto perché, introdottosi in un bar, previa rottura di un vetro con un tombino di ghisa, si impossessava di 288 euro e di un telefono cellulare».
Difeso dall’avvocato Roberto Franco, Sabella ha presentato ricorso per due motivi procedurali, «Nullità del decreto di citazione per il giudizio di appello, eseguita presso il difensore prima che venisse accertata la idoneità del domicilio dichiarato», e «Vizio di motivazione per non essersi la sentenza impugnata, nel confermare la recidiva reiterata, confrontata adeguatamente con le deduzioni in appello».
Come detto, la Corte ha considerato manifestamente infondati i due ricorsi.

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