l'udienza

«False cittadinanze», il processo entrerà nel vivo subito dopo Pasqua

Il Comune di Crescentino si è costituito Parte Civile con l’avvocato Cosimo Palumbo.

«False cittadinanze», il processo entrerà nel vivo subito dopo Pasqua
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Entrerà nel vivo subito dopo Pasqua, nelle aule del Tribunale di Vercelli, il processo ai quattro principali indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle «cittadinanze facili» che numerosi brasiliani avrebbero ottenuto grazie alla compiacenza di due impiegati dall’Ufficio Anagrafe di Crescentino e alle mazzette pagate da una società veronese specializzata in questo genere di pratiche.

«False cittadinanze», il processo entrerà nel vivo subito dopo Pasqua

Entrerà nel vivo subito dopo Pasqua, nelle aule del Tribunale di Vercelli, il processo ai quattro principali indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle «cittadinanze facili» che numerosi brasiliani avrebbero ottenuto grazie alla compiacenza di due impiegati dall’Ufficio Anagrafe di Crescentino e alle mazzette pagate da una società veronese specializzata in questo genere di pratiche.

Le indagini

L’indagine, svolta dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato vercellese durante il lockdown e culminata, lo scorso ottobre con il blitz che aveva portato a quattro arresti e al sequestro dell’ufficio comunale, è poi sfociata in un decreto di giudizio immediato nei confronti dei quattro principali indagati: i funzionari dell’Anagrafe di Crescentino Stefano Masino e Annalisa Aresi e i presunti complici, madre e figlio di orgine brasiliana residenti a Verona, Simone Terezinha Frassini e Raphael Bussolo.
Davanti al collegio presieduto dalla giudice Enrica Bertolotto sono comparsi solo i vercellesi, accompagnati dai legali Gian Maria Mosca ed Erica Catellani (per Masino) e Gabriele Costanzo (per Aresi), mentre i veronesi hanno rinunciato a comparire.
La donna, tra l’altro, è ancora ristretta ai domiciliari e il suo legale, l’avvocato Maddalena Aldeghieri, ha chiesto per lei un’attenuazione delle misure cautelari che preveda la possibilità di incontrare anche i parenti non conviventi (a eccezione del figlio, coimputato nel processo).

Il processo

Piuttosto acceso, già nelle fasi di apertura del dibattimento, lo scontro tra i legali veronesi e la pubblica accusa sostenuta dal pubblico ministero Carlo Introvigne, che ha ereditato il fascicolo dal collega Davide Pretti, nel frattempo trasferito a Torino. Solo due (su 18) i testi indicati dall’accusa che, in campo, può mettere una vasta lista di intercettazioni ambientali e video in cui sono stati ripresi anche scambi di denaro tra le parti e conversazioni considerate compromettenti. Ovviamente opposta la lettura delle difese che, al contrario hanno una lista testi lunghissima (l’avvocato Mosca ad esempio ha chiesto ed ottenuto l’audizione di oltre 50 testimoni e una perizia trascrittiva testuale su circa 50 intercettazioni) e che contano di poter dimostrare che i comportamenti tenuti dagli assistiti non erano passibili delle accuse contestate.
Il Comune di Crescentino si è costituito Parte Civile con l’avvocato Cosimo Palumbo.

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