A VEROLENGO

Farmacista, medico e prete contagiati dal Coronavirus: «E’ tutto falso»

Le dichiarazione dei tre interessati.

Farmacista, medico e prete contagiati dal Coronavirus: «E’ tutto falso»
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Verolengo conta, ad oggi, 13 persone positive al Coronavirus Covid19. E tra loro non ci sono né il sindaco medico Luigi Borasio né la titolare della farmacia San Pietro, Anna Rita Mantini.

Farmacista, medico e prete contagiati dal Coronavirus

Verolengo conta, ad oggi, 13 persone positive al Coronavirus Covid19. E tra loro non ci sono né il sindaco medico Luigi Borasio né la titolare della farmacia San Pietro, Anna Rita Mantini. E nemmeno il parroco, don Giuseppe Boero. Che questi due stimati professionisti siano positivi al virus, infatti, è solamente una diceria che però sia a Borasio che Mantini non fa piacere come loro stessi spiegano. Chi siano in realtà le persone risultate positive al tampone lo sanno solamente le autorità preposte, dunque l’Unità di Crisi, i sanitari e gli addetti del Comune. Tutti gli altri, a meno che non gli sia stato confidato dal diretto interessato, non lo sanno perché sono dati sensibili, sono dati che vengono coperti naturalmente dalla privacy e che non vanno divulgati.

«E’ tutto falso»

«La gente dovrebbe smetterla di dire queste falsità perché qualora individui chi ha messo in circolo questa voce lo denuncerei. - spiega il primo cittadino nonché medico di base Luigi Borasio – E’ una voce che si è sparsa sia a Verolengo che a Crescentino, città dove ho pazienti nella casa di riposo Fondazione Santo Spirito Borla. Peccato che io non sia risultato positivo a nessun test, anche perché non l’ho fatto, e non abbia mai avuto i sintomi di questo male. Dunque invito tutti a smetterla di dire queste falsità».
Falsità che nei giorni scorsi hanno toccato anche l’unica farmacia presente a Verolengo, la San Pietro come spiega la titolare Mantini: «Ci sono arrivate delle voci in farmacia, prima da Chivasso e poi dalle stesse persone di Verolengo, secondo le quali io sarei positiva al virus. Ma questo non è assolutamente vero. Sono solo cattiverie alle quali noi abbiamo potuto rispondere solamente con il cartello affisso nella bacheca dove spieghiamo che stiamo bene. Questo però è il ringraziamento per noi che abbiamo continuato a lavorare senza sosta, anche quando ancora non si conoscevano bene le misure necessarie per tutelarsi. Noi che abbiamo dunque corso il rischio pur di offrire il servizio. Ora siamo dotati di tutto il necessario, dall’igienizzante alle protezione e anche dai sanificatori. Io ribadisco che noi stiamo bene e quello che è stato detto sono solo falsità».
Diverso il caso invece del sacerdote che spiega: «Io non sono positivo al virus. Sono solamente in quarantena perché sono entrato in contatto con una persona che aveva il Covid. Una quarantena che è terminata proprio ieri, martedì 5 maggio».

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