Fermata la "banda" della spaccate con l'Alfa Giulietta

Operazione congiunta tra Polizia Giudiziaria e carabinieri

Fermata  la "banda" della spaccate con l'Alfa Giulietta
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Operazione congiunta tra Polizia Giudiziaria e carabinieri

Al termine di una laboriosa indagine, la Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Torino e il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Rivoli, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, hanno sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria  3 persone dimoranti a Torino per una serie di “spaccate” ai danni di esercizi commerciali ubicati nell’area metropolitana torinese, nella riviera ligure e in Toscana, tutti effettuati con l’utilizzo di autovetture Alfa Romeo Giulietta modello “veloce”. L’indagine ha preso avvio agli inizi di quest’anno dopo che era stato rilevato dalla Polizia Stradale un preoccupante aumento di furti di autovetture Alfa Romeo Giulietta modello “veloce”, dotate di un motore particolarmente performante. I numerosi servizi di osservazione predisposti sia dai Carabinieri che dalla Polizia Stradale consentivano di individuare due autovetture Alfa Romeo Giulietta risultate rubate che, avendo ipotizzato fossero utilizzate per compiere reati, venivano costantemente monitorate. Alcuni riscontri consentivano di accertare fin da subito che i precedenti possessori delle suddette autovetture si erano già resi protagonisti in passato di azioni analoghe, sulle quali avevano indagato i Carabinieri di Rivoli. Di qui l’esigenza delle due forze di Polizia di condurre l’attività investigativa in modo congiunto, riuscendo ad individuare due box in Torino (uno ubicato in Borgata Parella e l’altro a Mirafiori Sud) ove venivano nascoste sia le merci rubate che i veicoli utilizzati per compiere i furti. Le indagini consentivano di raccogliere elementi di responsabilità nei confronti di 4 persone, deferite all’A.G. per associazione per delinquere finalizzata al furto ed alla ricettazione, in relazione a complessivi 16 episodi correlati al furto di veicoli e aspaccate in esercizi commerciali. Sulla base degli elementi raccolti, il Dr. Andrea Padalino, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, emetteva un decreto di fermo di indiziato di delitto. Una delle quattro persone destinatarie del provvedimento si rendeva irreperibile. Nei giorni successivi venivano emesse dall’Autorità Giudiziaria 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere a conferma degli elementi raccolti. Sono in corso ulteriori accertamenti per attribuire al gruppo analoghi eventi criminosi verificatisi negli ultimi mesi nell’area metropolitana torinese.

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