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Furti e truffe, nascono i gruppi WhatsApp in paese

In aumento le denunce e le segnalazioni da parte degli abitanti verso gli atti criminosi

Furti e truffe, nascono i gruppi WhatsApp in paese
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Allerta furti. Nascono i gruppi WhatsApp tra vicini di casa e i cittadini che si stanno abituando a segnalare ai Carabinieri presenze o auto sospette nonché tentativi di intrusione avvenuti.

Furti e truffe, ecco i gruppi WhatsApp in paese

Allerta furti. Nascono i gruppi WhatsApp tra vicini di casa e i cittadini che si stanno abituando a segnalare ai Carabinieri presenze o auto sospette nonché tentativi di intrusione avvenuti. Un esempio? La presenza di falsi addetti SMAT in azione in paese, per l’esattezza in viale Europa. É successo pochi giorni fa e questa modalità va ad aggiungersi ad altre già rilevate e poi sfociate in furti messi a segno o in tentativi di intrusione che hanno comunque arrecato danni a infissi, porte, cancelli, telecamere, sirene di antifurti e talvolta provocato giustificate reazioni di spavento e paura in chi si trovava all’interno delle abitazioni in quel momento. Anche le fasce orarie dei tentativi di intrusione sono varie e poco prevedibili, se è vero che in questa stagione, con l’anticipazione delle ore di buio le ore più vulnerabili sono quelle tra le 18 e le 20 o in tarda serata, ultimamente i tentativi vengono compiuti anche in fasce orarie nelle quali le persone sono in casa, intorno alle 22 ad esempio.

Falsi tecnici Smat

Ma torniamo ai falsi tecnici SMAT. «Stavo uscendo con la macchina – racconta un cittadino che chiede di mantenere l’anonimato – erano circa le 14 e ho notato un signore che gironzolava controllando campanelli e cancelli delle case vicine, alla domanda se cercasse qualcuno, ha risposto che doveva controllare i contatori dell’acqua per conto della SMAT. Cosa poi verificata non essere vera e per di più al mio ritorno ho trovato la serratura dell’armadietto del contatore danneggiata, cosa che un tecnico vero non fa sicuramente».

La tipologia di auto e la targa non sono sfuggiti a un occhio attento e il tutto ha contribuito a fornire una segnalazione dettagliata alle Forze dell’Ordine. Il buon vicinato è una forza e una sorta di autodifesa e di autoaiuto collettiva. Lo dimostra l’utilizzo del cellulare con l’attivazione delle chat di gruppo zonali, attraverso le quali ci si avvisa in merito a presenze o movimenti sospetti piuttosto che a situazioni avvenute a danni di abitazioni e cittadini in altri punti del paese. L’unione continua a fare la forza? Pare proprio di sì!

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